Società e Cultura

Teatro dei Calanchi: un modo diverso di fare cultura, lo spettatore al centro del progetto


È una scelta di coraggio ed autenticità quella posta alla base della sfida lanciata dal Circus con la programmazione di Teatro dei Calanchi (1-10 agosto, nello scenario naturale dei calanchi di Pisticci). Un progetto che si trasforma in realtà solo attraverso un ruolo attivo degli spettatori, chiamati a mettersi in discussione e diventare microproduttori degli eventi che caratterizzano l’ampio programma 2017.

Teatro dei Calanchi, in questo senso, genera una nuova filosofia. Senza sostegni economici istituzionali, senza la garanzia di essere al riparo da tutti i rischi che l’organizzazione di una serie di spettacoli comporta, soprattutto se all’aperto, lontano dalle dinamiche sicure di alcuni percorsi culturali, l’offerta del Circus – Centro di Iniziativa e Ricerca per la Cultura e lo Spettacolo – si basa esclusivamente sugli sforzi di una realtà laboriosa chiamata a creare le risorse per sostenere le ambizioni di crescita del suo evento principe, nella convinzione di aver intrapreso la strada giusta in termini di qualità.

“Sentiamo una urgenza culturale, una esigenza espressiva che pervade il modello di organizzazione dell’evento” sottolinea Daniele Onorati, ideatore e direttore artistico del progetto. “Spesso da queste parti, niente si muove senza il sostegno economico della pubblica istituzione. Nel caso di TdC si vuole proporre una prospettiva molto diversa, vale a dire sostituire il modello predominante, che ‘cala dall’alto’ scelte artistiche e dinamiche promozionali del territorio, con una decisa spinta propositiva ‘dal basso’, esprimendo quindi al massimo il significato della parola cultura: coltivare, rendere fertile, far crescere”.

La premessa è fondamentale per ridefinire il ruolo dello spettatore in una chiave che lo renda pienamente coinvolto, ma anche consapevole dei rischi connessi alla realizzazione dell’evento. L’atto artistico viene consegnato direttamente nelle mani d’argilla del teatro naturale dei Calanchi, un contesto del tutto selvaggio e non sempre ospitale. In virtù di questo, per garantire il più possibile la realizzazione del programma, la produzione promuove una serie di misure utili, nel contempo, a tutelare i diritti dei sostenitori senza pregiudicare la sostenibilità economica degli spettacoli e della residenza artistica per Medee, drammaturgia e regia di Matteo Tarasco, main event di questa seconda edizione. 
Per tutte le info è possibile far riferimento al sito ufficiale www.teatrodeicalanchi.com

La raccolta fondi prevede la possibilità di essere sostenitore delle singole iniziative o micro-partner, sottoscrivendo l’intero programma. È aperta inoltre una call per chi volesse condividere i valori portanti del progetto artistico attraverso l’adesione come partner ufficiale; sono dedicati a queste forme di contributo alcuni servizi speciali ed esclusivi.

Nella filosofia che caratterizza radicalmente l’idea del Circus rientra anche un altro elemento strutturale, intimamente connesso all’amore per i luoghi ed alla loro tutela: gli spettacoli, infatti, prenderanno vita in una veste totalmente unplugged, vale a dire senza l’uso di elettricità e amplificazione, immersa nella natura e priva di inquinamento audiovisivo, con l’intenzione di rilanciare alcuni valori fondamentali per lo sviluppo del territorio e di scrivere una pagina tutta nuova nell’ambito dell’impresa culturale.

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