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Tantissima gente si è stretta attorno alla moglie di Rodolfo Pesce, ucciso ieri in una battuta di caccia al cinghiale

Ucciso involontariamente dalla fucilata di un compagno. Tragedia ieri mattina intorno alle 10 durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi di «Sella del Titolo», località che si trova tra i territori di Castronuovo di Sant’Andrea e San Chirico Raparo. A perdere la vita Rodolfo Pesce, di 67 anni, nativo del paese di Sant’Andrea ma da molto tempo residente a Roccanova. Non è ancora chiara la dinamica dell’accaduto in una zona appena fuori dal Parco del Pollino, in territorio di San Chirico Raparo. Dalle prime ricostruzioni sembra che la vittima sia stata raggiunta alle spalle da un colpo sparato per sbaglio da un suo compagno originario dello stesso paese ma residente fuori regione. L’incidente è avvenuto fuori da un boschetto, lungo la strada provinciale 7, dove era stato avvistato un cinghiale.

Pesce improvvisamente è stato raggiunto da una fucilata, esplosa probabilmente dal fucile di uno dei suoi amici che ha fatto partire per sbaglio il colpo. Anche per questo il Pm ha disposto l’autopsia. L’uomo è morto all’istante. Quando i sanitari del 118 di Sant’Arcangelo e l’eliambulanza di Potenza sono arrivati sul posto il suo cuore aveva già smesso di battere. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire con precisione la dinamica dell’ac – caduto. Dai primi accertamenti non sembrano esserci dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente. Sul posto anche il magistrato di turno della Procura di Lagonegro, Giovanna Le Rose. La notizia è subito rimbalzata sconvolgendo le due comunità: quella di Roccanova dove l’uomo da poco in pensione, si era trasferito negli anni ‘90 con la famiglia e quella di Castronuovo, paese dove Pesce era nato nel 1950 e dove risiedono familiari ed amici. Parole di vicinanza e di costernazione per il grave incidente sono state espresse dai sindaci dei due paesi: Antonio Bulfaro di Castronuovo e Giulio Emanuele di Roccanova.

Mentre tantissima gente si è stretta attorno alla moglie Angela Guarino, maestra elementare e a tutta la famiglia Pesce conosciuta e stimata da tutti, con le figlie Gina, avvocato a Firenze, che nella mattinata aveva salutato il papà per far ritorno nel capoluogo toscano, così come la sorella Maria, ingegnere, partita alla volta di Potenza. Avevano trascorso tutti insieme in famiglia le feste di Natale e del nuovo anno prima di tornare agli impegni lavorativi. Poi il grave incidente e la sconvolgente notizia della tragica morte che riporta alla mente i tanti incidenti di caccia avvenuti tra i boschi lucani. L’ultimo lo scorso ottobre quando nelle campagne del Melandro, in territorio di Vietri di Potenza, perse la vita Giovanni Agoglia di 46 anni di Savoia.

FONTE: PINO PERCIANTE – LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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