Parlare di poesia negli ultimi anni diventa sempre più complesso e il dibattito, sempre aperto, verte sul tanto travagliato rapporto tra pubblico, poesia e poeta. Diventa di fondamentale importanza esprimere la propria opinione e, proprio come per l’arte contemporanea, tentare di definire cosa è poesia e cosa non lo è. Eppure l’uomo ha già appreso, con la fine dell’enciclopedismo medievale, l’impossibilità di catalogare ogni ambito della conoscenza.
Impossibile è quindi definire la poesia perché impossibile è capirla a fondo, come sosteneva già Montale in tempi non sospetti: “Nessuno scriverebbe poesia se il problema fosse quello di farsi capire. Il problema è quello di far capire quel quid cui le parole da sole non arrivano”.
Questo sabato, grazie al collettivo poetico lucano Nulla Accademia che ha permesso di organizzare un evento sulla poesia, è venuto fuori proprio questo: si è aperto un ventaglio di forme poetiche diverse tra loro per temi, stile, metrica e addirittura lingua, dove ognuno ha espresso il proprio sentire.
La biblio-mediateca di Viggiano, messa gentilmente a disposizione dal Comune, si è riempita dei versi di Giovanni Di Lena, autore di Pisticci, con cui l’associazione culturale Supertramp (sempre attenta a valorizzare il patrimonio storico-culturale del luogo) ha condotto un dialogo alla ricerca degli input e delle circostanze che spingono a scrivere, ponendo l’accento sulle funzioni della poesia. Di Lena consegna al pubblico alcune copie della sua ultima raccolta “Pietre”, commentando alcuni brani e la scelta di affidare alla poesia l’oneroso compito di fare anche denuncia sociale, quando necessario.
A seguire il dibattito, il “Supertramp Poetry Slam”. Il poetry slam è una competizione di poesia orale o performativa, nata nei jazz club degli anni ’80, che oggi è promossa da diversi collettivi regionali o pluriregionali, che fanno capo alla LIPS (Lega Italiana Poetry Slam), un ente che gestisce i poetry slam a livello nazionale e il campionato in cui essi rientrano. I ritmi della gara sono scanditi da un MC (Maestro di cerimonia) Celeste Alberti, che nomina cinque giurati a caso nel pubblico, con il compito di valutare le performances degli otto poeti in gara: Davide Di Bono, Rocco Aieta, Nicola Sileo, Francesco Fittipaldi, Francesca Berillo, Umberto Marsicovetere, Antonio Prestera e Giuseppe Vaccaro.
La serata è volta a ricordare Pietro Varalla, poeta Viggianese autore di diverse raccolte e vincitore di prestigiosi premi, tra cui il I° Premio internazionale di poesia Giacomo Leopardi e il Leone d’Oro al Teatro Parioli di Roma. Si susseguono tre manche, durante le quali ogni poeta ha tre minuti per mettere in scena una performance con testi scritti di proprio pugno in italiano o vernacolo. Tra una manche e l’altra, la lettura di alcuni brani in dialetto del Viggianese Mario Pisani e la toccante interpretazione del professor Francesco Petrone della poesia “El hombre imaginario” del poeta cileno Nicanor Parra, recitata in lingua originale e in lingua italiana. La scelta del brano nasce da un’iniziativa della LIPS che propone di leggere poesie cilene durante gli slam di dicembre per mostrare solidarietà al popolo cileno, scosso negli ultimi mesi da terribili proteste e sommosse.
Prima del momento conviviale dell’evento, un aperitivo poetico per chiacchierare tutti insieme degli spunti e delle riflessioni fatte, viene proclamata la vincitrice Francesca Berillo che, essendo già classificata nel campionato LIPS, cede il posto a Giuseppe Vaccaro, secondo classificato che ha ora accesso alle semifinali del Sud Italia.
Ogni gara vede il contatto diretto tra le emozioni decantate durante la performance e l’effetto sortito sul pubblico, in uno scambio equo in cui la vincitrice suprema resta sempre e comunque la poesia.