Ventimila “Alert” in arrivo per gli italiani. Li invierà il fisco come seconda parte delle comunicazioni relative alle incongruenze riscontrate circa le operazioni Iva dei contribuenti nel 2013. Si tratterà di inviti preventivi, relativi alle discordanze emerse dall’incrocio dei dati da spesometro con quelli riportati in dichiarazioni dai contribuenti stessi.
In pratica – come riportato dal giornale online Today – le imprese e i professionisti che non hanno dichiarato, ai fini Iva, in tutto o in parte, le operazioni attive effettuate nel 2013, rispetto a quelle comunicate dai propri clientiattraverso lo spesometro relativo al medesimo anno, riceveranno a stretto giro unacomunicazione personalizzata dell’Agenzia delle Entrate contenente l’invito aregolarizzare l’anomalia emersa ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso.
“Naturalmente” spiegano dall’Agenzia “tramite le comunicazioni le Entrate mettono a disposizione dei soggetti Iva interessati sia le informazioni inviate dai loro clienti, da cui risultano ricavi o compensi non dichiarati e possibili anomalie rispetto a quanto riportato in dichiarazione, sia le modalità con cui il contribuente può richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti”.
A stabilirlo è il provvedimento firmato oggi dal Direttore, con cui le Entrate fissano modalità e procedure utilizzate per mettere a disposizione dei contribuenti, in maniera preventiva, le informazioni utili ad adempiere correttamente ai propri doveri fiscali e ad
evitare, quindi, controlli. “Ad ogni modo, grazie a questi alert o segnalazioni che viaggeranno via posta elettronica certificata, il contribuente potrà rimediare per tempo a un eventuale errore commesso avvalendosi del nuovo ravvedimento e beneficiando così di una significativa riduzione delle sanzioni. Ciò anche nel caso in cui la violazione sia già stata constatata o siano iniziati accessi, ispezioni o verifiche”. L’Agenzia è pronta a spedire le comunicazioni via e-mail agli indirizzi di posta elettronica certificata (Pec) dei contribuenti interessati. L’obiettivo è quello di informare “a monte” il contribuente della sua posizione fiscale, consentendogli di fornire per tempo elementi in grado di giustificare le presunte anomalie.
Fonte Today