Società e Cultura

Situazione Ferragosto in provincia di Potenza, Tropiano: “tra il 75-80% è già tutto pieno”


Camere in albergo occupate tra il 75 e l’80%, overbooking a Maratea, buon andamento di presenze ed arrivi nei due Parchi Nazionali (Pollino e Val d’Agri), nei “borghi più belli”, nel comprensorio Dolomiti Lucane, Sasso di Castalda e tradizionale affollamento degli agriturismi: è la fotografia del Ferragosto in provincia di Potenza scattata da Federalberghi-Confcommercio.

Intanto – spiega il presidente Michele Tropiano – la nostra indagine rivela che è aumentato il numero dei connazionali che faranno la loro vacanza principale in Italia: l’80,2% resterà nel Belpaese contro il 78,6% dello scorso anno. La variazione della spesa media sostenuta dagli italiani per le vacanze estive (+8,7% rispetto all’estate 2017), dipende soprattutto dal costo dei trasporti, con un incremento dei prezzi pari al 19,7% su base annua per le tariffe aeree, del 12,5% per il gasolio e del 9,3% per la benzina, mentre risultano sostanzialmente stabili i prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione (+1,0%).

Ovviamente il Ferragosto non può essere utilizzato come il test per un giudizio complessivo della stagione estiva perché – dice Tropiano – è da sempre il periodo migliore per la ricettività alberghiera e la ristorazione.  Agosto si conferma il mese leader, con il 60,3% degli italiani che lo scelgono per la propria vacanza principale, seppur in calo rispetto allo scorso anno (68,4%), a tutto vantaggio del mese di settembre, che fa registrare un 19,5% di presenze, rispetto al 12,4% del 2017. La stagione dimostra la sua tenuta e conferma la consueta perfomance, sia pur senza raggiungere i picchi da record registrati nella scorsa estate.

E’ sempre la permanenza media in albergo che quest’anno è penalizzata dalla cadenza infrasettimanale del Ferragosto quello che Federalberghi definisce il “punto debole” perché a metà agosto si attesta tra i 3 e i 4 giorni di permanenza media.

Gli attrattori – afferma il presidente – sono i nostri migliori alleati di promozione turistica e ci aiutano non solo a riempire camere e tavoli al ristorante ma soprattutto ad accrescere l’economia locale. Proprio come accade grazie alle sagre e feste patronali e tradizionali di ogni genere capaci di far arrivare migliaia di persone in piccoli e medi borghi che vogliono gustare i nostri prodotti e visitare il nostro patrimonio culturale.

estate 2018 – le vacanze degli italiani

Altri dati Rapporto Federalberghi:

Come di consueto, per coloro che resteranno in Italia il mare si conferma la meta preferita dagli italiani per le vacanze estive, accogliendo il 67% dei viaggiatori. Seguono la montagna con il 9,5% delle preferenze, le località d’arte maggiori e minori con il 7,3%. Buona la performance delle località termali (4,5%) e dei laghi (3,5%).

La spesa media complessiva stimata per le vacanze estive (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) risulta in crescita rispetto allo scorso anno, attestandosi sugli 911 euro contro gli 838 euro del 2017. Il giro d’affari complessivo è di 24,1 miliardi di euro, in aumento del 9,5% rispetto ai 22 miliardi dell’estate 2017.

Tra le tipologie di soggiorno scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l’albergo rimane la scelta privilegiata. Il 29,3% lo sceglie rispetto al 27,6% del 2017. Seguono la casa di parenti o amici (22,9%), la casa di proprietà (11,8%) e l’appartamento in affitto (9,9%).

Il 41,2% degli italiani ha prenotato o prenoterà l’alloggio per le proprie vacanze rivolgendosi direttamente all’albergo, rispettivamente mediante il sito internet della struttura (21,5%) o contattandola mediante telefono, mail o altro mezzo (19,7%). Il 20,4% sceglierà la struttura utilizzando un portale di prenotazione, mentre il 24,5% si recherà presso l’agenzia di viaggi tradizionale e il 7,6% si rivolgerà a un tour operator.

Il 42,8% della popolazione, pari a 21,7 milioni di persone, non farà vacanze tra giugno e settembre, contro il 43,1% dello scorso anno. Si resta a casa principalmente per motivi economici (49% dei casi contro il 55% del 2017), per impedimenti di salute (17%) e familiari (15%), per impegni di lavoro (10%). Un interessante 8% dichiara invece che farà vacanza in un altro periodo dell’anno.

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