Lavoro

Sicurezza alimentare: Cia, in Basilicata regolare il 99% delle analisi campione

La Basilicata si conferma un punto di riferimento a livello nazionale non solo per la qualità dei suoi prodotti agricoli, ma anche per la sicurezza alimentare. Lo dimostra  l’ultimo report annuale del Ministero della Salute sul controllo ufficiale dei residui di fitosanitari negli alimenti, relativo al 2016. In Basilicata gli Istituti Zooprofilattici Puglia-Basilicata e Abruzzo-Molise e l’Arpa Puglia-Bari hanno analizzato complessivamente ben 183 campioni di cui 54 ortaggi, 53 frutta, 53 cereali, 10 olio e 13 vino: il 99% dei campioni è risultato regolare all’analisi, cioè conforme ai limiti fissati per legge. Una soddisfazione – commenta la Cia-Agricoltori Basilicata – per gli operatori del settore che lavorano ogni giorno per la salute dei consumatori e la tutela dei territori.

L’impegno della Cia per la qualità e la sicurezza alimentare a tutela dei consumatori, e in particolare bambini, è ribadito da Paolo Carbone (Turismo Verde Basilicata), Rudy Marranchelli (Presidente AGIA Basilicata) e Nicola Serio (Presidente CIA Basilicata ) ricordando tra le tante iniziative promosse l’ accordo tra la confederazione e i medici di famiglia tesa ad un’alimentazione sana e corretta indispensabile anche per prevenire malattie, le fattorie didattiche e più di recente le fattorie sportive con programmi specifici di alimentazione per quanti praticano sport non esclusivamente agonistico. La qualità dei prodotti, la loro tipicità, la sicurezza alimentare –sottolineano i dirigenti della Cia – hanno sempre rappresentato per noi un elemento cardine della strategia a tutela della salute pubblica, dei consumatori. La Cia – che intende intensificare le visite di scolaresche alle Fattorie Didattiche e realizzare laboratori e lezioni nelle scuole di educazione alimentare – vuole, così, promuovere la salute e far conoscere e rilanciare la tipicità dei prodotti italiani, da tutti riconosciuti come elementi importanti per una dieta ideale quella mediterranea. Azioni tese, quindi, a prevenire e a ridurre i rischi di una cattiva alimentazione. D’altra parte, la ricchezza delle nostre tradizioni agricolo-alimentari garantisce –continua la nota – una risposta più che sufficiente non solo per tutti i gusti, ma anche per tutte le necessità dietologiche, siano esse per il mantenimento di uno stato di benessere che per i fini più squisitamente terapeutici. Di qui la necessità di rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdura fresca e trasformata e di altri prodotti come succhi e spremute per contribuire alla lotta contro l’obesità infantile e migliorare le loro abitudini alimentari. E’ l’obiettivo del programma europeo “Frutta nelle scuole” attuato in circa 120 plessi scolastici delle due province lucane e che interessa oltre 25 mila alunni. La Basilicata, pertanto, si presta ampiamente per realizzare un moderno progetto e un modello da studiare e da far conoscere per valorizzare l’enorme “giacimento di salute” costituito dalle proprie produzioni agroalimentari tipiche. La base di partenza – continua la Cia – è la scuola dove i bambini possono imparare a distinguere il cibo del fast food da quello di casa.

Inoltre, i cambiamenti in atto nei mercati delle materie prime agricole e nei mercati zootecnici e le norme europee e nazionali sempre più stringenti sulla sicurezza alimentare, sul benessere animale e sulla compatibilità ambientale dei processi produttivi rendono necessario un adeguamento a tutte le normative che vanno sotto il nome di “Pacchetto Igiene”. Per queste motivazioni la Cia ha lavorato alla predisposizione e pubblicazione di un volumetto che spiega i vari regolamenti comunitari e la loro applicazione.
Il manuale prodotto dalla Cia è molto semplice ed esplicativo su ogni provvedimento che lo rende molto facile nella consultazione con l’obiettivo di dare un fattivo aiuto agli imprenditori agricoli e a tutti coloro che operano nel settore della produzione, della trasformazione e della commercializzazione.
Le problematiche ricordate, infatti, portano, da una parte alla revisione delle tecniche di allevamento e dall’altra ad una maggiore competizione sui mercati e di conseguenza alla introduzione di specifiche norme qualitative.
Il manuale vuole essere un utile strumento operativo di divulgazione finalizzato ad incidere in modo adeguato sui comportamenti, al fine di assicurare la rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi e garantire prodotti alimentari salubri e controllati, per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori.

“Tracciabilità, rintracciabilità e sicurezza alimentare sono: una sicurezza per i produttori e una garanzia per i consumatori”

 

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