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Siccità, incendi e trombe d’aria: gli effetti dei cambiamenti climatici


Lo stato di calamità con l’attivazione di tutte le procedure necessarie. E’ la richiesta di Coldiretti Basilicata dopo la violenta tromba d’aria che ha investito ieri pomeriggio una vasta area del territorio della Basilicata, da Lavello a Montemilone, da Palazzo San Gervasio ad Irsina e Grottole, con danni non ancora facilmente quantificabili per la vastità del territorio e delle colture e delle strutture investite. Accompagnata da pioggia violenta e grandine ha provocato danni ingenti sia alle colture che alle strutture, compreso le civili abitazioni nei centri abitati. I maggiori danni, per ora, si registrano a Lavello, Montemilone e Palazzo San Gervasio, dove molti ettari di pomodori, frutteti e vigneti sono stati completamente distrutti. Anche a Irsina e Grottole centinaia di ettari sono allagati e gli oliveti danneggiati. Nell’area interessata sono evidenti i danni anche su alcuni  fabbricati, sia capannoni che abitazioni; lungo le strade e nei centri abbattuti sono presenti alberi sradicati e tetti danneggiati.

 “Occorre, da subito, decretare lo stato di calamità naturale– spiega il direttore regionale della Coldiretti, Franco Manzari – attivando tutte le procedure per dare un ristoro immediato alle imprese danneggiate. Sui luoghi dell’evento calamitoso, fin da subito, si sono attivati gli operatori della Protezione Civile, soprattutto per intervenire sulle strade e nei centri abitati; contemporaneamente tecnici e funzionari della Coldiretti hanno avviato le procedure per segnalare e quantificare i danni”. All’evento delle ultime ore si aggiungono gli incendi che hanno distrutto  ettari di bosco, pascolo, vigneti e uliveti sparsi lungo tutta la regione. “Nella lotta agli incendi è determinante la tempestività di intervento ed è importante creare una rete diffusa di sorveglianza grazie alla presenza capillare degli agricoltori –  ha sottolineato il presidente regionale di Coldiretti, Piergiorgio Quarto – le imprese agricole sono disponibili ad impegnarsi nelle attività di manutenzione, gestione, prevenzione e sorveglianza d di boschi e foreste nei confronti degli incendi”.

L’emergenza è drammatica anche perché nel primo semestre del 2017 in Italia sono caduti appena 251 millimetri di pioggia, ben il 30% in meno rispetto alla media di riferimento ed in Basilicata non piove da oltre tre mesi; una storica siccità che ha creato le condizioni per il diffondersi degli incendi provocati spesso da atti criminali. Con il prolungarsi dell’assenza di pioggia l’allarme siccità si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola regionale interessando praticamente tutte le colture, anche se con diversa intensità, con danni non facilmente quantificabili, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali (-30%) al pomodoro (la tromba d’aria ha più che dimezzato le superfici), ma anche i vigneti e gli uliveti e le attività di allevamento (calo della produzione del latte). A preoccupare è anche la costante riduzione della disponibilità idrica negli invasi lucani. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – per Coldiretti – se si vuole continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, bisogna organizzarsi con azioni virtuose ed interventi strutturali che non possono essere più rimandati.  Come pure è altrettanto importante che gli enti deputati alla difesa del Territorio e delle imprese che continuano a creare sviluppo ed occupazione pur in un momento molto difficile per il settore,  attivino con urgenza le procedure per decretare lo stato di calamità naturale su tutto il territorio regionale.

 

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