C’è chi cammina per dimagrire. C’è chi lo fa per non ingrassare. E chi perché gliel’ha ordinato il medico. Ma c’è anche chi cammina perché sta bene. E, proprio attraverso la marcia, desidera stare ancora meglio. In pratica: conservare il proprio benessere. Sì, ma quanto camminare? E’ necessario, infatti, porsi degli obiettivi per rinforzare sempre più la motivazione e garantirsi continuità e ottenere sempre maggiori risultati.
Quanto camminare
Tutto dipende a partire da quale età si inizia a camminare. E che tipo di attività si è effettuata in passato. A suggerirci la risposta è “Voglio Correre” del Prof. Arcelli (ed. Sperling & Kupfer). Per coloro che hanno compiuto vent’anni è indispensabile, al fine di creare delle modificazioni significative nell’organismo, compiere 60 minuti di camminata distribuita nei 7 giorni della settimana. Per chi di anni ne ha 30 si parla di 50 minuti a settimana. Per chi ne ha 40, 40 minuti a settimana. Per chi ne ha 50, 30 minuti. E, infine, per chi inizia a 60 anni è sufficiente che esegua almeno 20 minuti a settimana di camminata continuata. L’obiettivo, per tutti, è arrivare a marciare a buon passo, senza andare in affanno, per un’ora e mezza. Per farlo è necessario aumentare i minuti di cammino ogni due o tre settimane. Per chi ha 20 anni, di 20 minuti. Per chi ne ha 30 di 15. Per chi ne ha 40 di 12. Per chi ne ha 50 di 10. E, infine, per chi di anni ne ha 60, di 8 minuti totali a settimana.
Benefici del cammino
I primi benefici non saranno solo a livello cardiovascolare e nella riduzione della massa grassa ma anche sull’appetito e sull’umore. L’attività fisica aerobica, come la marcia, induce un aumento del flusso a livello cerebrale che si traduce in un miglior stato dell’umore, aumentata creatività e capacità cognitive.
Iniziate! Continuare sarà un vostro desiderio impossibile da non soddisfare.
FONTE Elena Casiraghi
RUNNING.GAZZETTA.IT