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Sfilano le Star di ogni genere e vizio a Maratea per le Giornate del Cinema Lucano


Maratea vede una carovana di VIP, ma ciò che incanta la platea è il fascino di Richard Gere, lo special guest de Le giornate del Cinema.

Chi ha un’età che si aggira intorno al mezzo secolo, ricorderà il bel Edward Lewis, il magnate americano che sulla Hollywood Boulevard chiede indicazioni ad una ragazza, Vivian Ward, alias Julia Roberts, che vive sbarcando il lunario prostituendosi e che si offre, in cambio di ricompensa, per accompagnarlo all’Hotel dove il magnate dovrà alloggiare. Viaggia, sulla Hollywood Boulevard, con una Lotus Espirit SE, una macchina al pari della Ferrari e del rango del giovane facoltoso.

Ecco, questo è l’ospite che infiamma la curiosità e gli ormoni delle ammiratrici che camminano in bilico sul filo dei cinquant’anni. Un gentiluomo che resta affascinato dall’ospitalità pur sfoderando le paranoie da star, tanto da far sostituire le poltroncine non di suo gradimento; ma alle Stelle di Hollywood tutto è concesso. Richard Gere è contento di stare in un posto così bello: cibo genuino, gente semplice ed accogliente con vista panoramica mozzafiato tanto da suggerire di non far costruire le autostrade; suggerimento superfluo, già ci pensa la burocrazia, il lassismo e la scarsa attenzione per queste lande del sud Italia. Edward Lewis, in Pretty Woman, comprava società in difficoltà e, dopo averle spacchettate, le rivendeva a prezzi vantaggiosi; comprava tutto il magnate che scoprì l’umanità di un vivere sereno con l’obiettivo di sbarcare il lunario praticando il mestiere più antico del mondo. Vivian Ward, riusciva ad essere bella senza essere ricca, era ricca di umanità, di sentimenti con lo sguardo verso il mondo ed i meno abbienti; e quel mondo pomposo e sontuoso gli sembrava esagerato così come i regali di Edward, pur se per prestazioni disonorevoli nei metodi, erano la panacea a tutte le difficoltà sue e della sua amica che non dimenticava di aver lasciata sola nel tugurio che con ella condivideva prima del fatale incontro con il bello Edward. Lì, in quella pellicola, Edward Lewis, alias Richard Gere, scopre che le sue fortune erano costruite sulle disperazioni di altri e grazie alla semplicità di Vivian decide di invertire le sue strategie, associandosi con le company in difficoltà per tirarle dal pantano finanziario invece di contribuire alla loro morte per il suo vantaggio. Ecco, questo piacerebbe immaginare che la star di Holliwood abbia pensato quando ha suggerito di non far costruire le autostrade; tenere una semplicità che contribuisca al mantenimento di una bellezza rara che proprio perché non accessibile a tutti resta intatta nel suo splendore. Il punto è sui presidiatori di questo ambiente, che debbono poter svolgere una vita dignitosa per mantenere i luoghi degni del rango di chi decide, prima di apparire al pubblico che lo agogna da ore, pure le caratteristiche della poltrona su cui poserà i glutei seppur non affaticati, essendo arrivato in elicottero, dalle tortuosità stradali che portano a Maratea. Tanti i VIP, meno rumorosi ma non meno preziosi; due per tutti, Milly Carlucci e Vittoria Puccini, ottime figure dello spettacolo Italiano.

Maratea, dunque, si conferma luogo di grandi eventi, capace di incantare anche star del calibro di Richard Gere. E, non essendoci autostrade, qualcuno, come Gabriel Garko, con il suo amico del cuore Gabriele Rossi, arriva in moto, senza badare all’arredamento, ritira il premio e fa perdere le sue tracce. Se non hai un vizio e se non hai un metodo per nasconderti, ma con ferma speranza di essere riconosciuto, non puoi stare sotto l’acronimo di Very Important Persons, Vittoria Puccini rigorosamente velata sotto un grande cappello di paglia ed occhiali scuri è stata notata da tutti, ed era ciò che voleva nascondendosi sotto l’ombra di un similsombrero e gli occhialoni scuri. Per questo vorrei concludere con una frase di Luciano De Crescenzo: Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.

Da Maratea, Giornate del Cinema Lucano è tutto: Gianfranco Massaro – Agos

 

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