Le sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil proclamano per domani mercoledì 1 febbraio lo sciopero nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del settore delle Telecomunicazioni per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da due anni e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
A Potenza è previsto alle ore 9.30 un presidio davanti alle sede di Confindustria in via Perugia.
Le Segreterie nazionali ribadiscono la grande distanza esistente sui temi della normativa, degli orari di lavoro, del part‐time, delle flessibilità, della classificazione professionale, così come la netta contrarietà alle proposte avanzate da Asstel sul superamento degli automatismi (scatti di anzianità) e sull’introduzione di soglie di accesso per il pagamento dell’Elemento di Garanzia. Allo stesso modo si ribadisce il tema fondamentale del modello contrattuale confermando che, in assenza di un protocollo condiviso tra confederazioni sindacali e Confindustria, esso debba essere in continuità con quanto fino ad oggi realizzato nell’ambito della nostra categoria.
Il rinnovo del contratto di lavoro arriva in momento delicatissimo per il settore, come la stessa vertenza Almaviva dimostra e che vede i call center giocare un partita importantissima contro la folle rincorsa al costo più basso del lavoro. Ciò che infatti succede, come nel caso di Alomaviva appunto, è che la commessa venga data in gestione a un costo del lavoro inferiore. Ne consegue una concorrenza giocata sul costo del lavoro sia da parte delle aziende private sia da parte degli enti pubblici.
Le grandi vertenze che si stanno susseguendo nel settore vedono mettere a rischio migliaia di posti di lavoro sia nel comparto di customer care che in quello della rete, così come la dispersione di professionalità fondamentali per l’innovazione e lo sviluppo del Paese.
In Basilicata le aziende interessate sono diverse, dalla Telecom ai call center, come CallMat che gestisce le commesse per Telecom, Datacontact di Potenza che gestisce i Cup, la Lucana Sistemi che fornisce servizi per la pubblica amministrazione, la Sielte azienda di manutenzione della Telecom.
I sindacati di categoria hanno svolto assemblee su tutto il territorio regionale per chiedere ai lavoratori di aderire allo sciopero. L’ultimo, Telecom, ha visto un’adesione altissima da parte dei lavoratori, con una percentuale del 90% soltanto in Basilicata. Un dato estremamente importante che racconta quanto la vertenza sia molto sentita anche nella nostra regione.
Un rinnovo di contratto per un settore che è il perno dell’innovazione del Paese deve basarsi su adeguate basi economiche, su un sistema bilaterale della formazione in grado di sostenere l’occupabilità e la rioccupabilità all’interno del comparto, su un sistema di welfare avanzato.