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Sarconi, piazza regionale di Libera Basilicata, 21 marzo 2018

Sarconi, piazza regionale di Libera Basilicata, 21 marzo 2018. XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno Terra. Solchi di verità e di giustizia.

In questa piazza abbiamo riflettuto sul diritto alla salute e ad un ambiente sano.
A Sarconi come piazza della Basilicata, ma contemporaneamente a Foggia, piazza principale nazionale, ed in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina.
Il 21 marzo, giornata della MEMORIA e dell’IMPEGNO nasce dal dolore di una mamma.

MEMORIA. Perché durante la prima commemorazione della strage di Capaci (avvenuta il 23 maggio 1992), è presente assieme alle autorità anche don Luigi Ciotti che prega in silenzio sul luogo del dolore. All’improvviso, si avvicina una donna minuta: si chiama Carmela, è vestita di nero e piange. La donna prende le mani di don Luigi e gli dice: «Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri». Infatti in quel primo anniversario della strage la memoria di suo figlio Antonio, e dei suoi colleghi Rocco e Vito, veniva liquidata sotto l’espressione “i ragazzi della scorta”. Da questo grido di identità negata nasce, il 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie . Nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare da nessuno il suo nome. E’ un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Da allora in poi, un lungo elenco che diventa memoria….Da allora, ogni anno una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Per farli esistere nella loro dignità. Il 21 marzo: perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale, perché solo facendo memoria si getta il seme di una nuova speranza.
Il 1° marzo 2017, è stata istituita dal Parlamento per il 21 marzo la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
A Sarconi ricordiamo in particolare la nostra piccola Ottavia De Luise, di soli 12 anni, pur non essendo tra le vittime innocenti di mafia, ma tra le vittime innocenti della nostra Basilicata su cui ancora non è stata fatta luce. La piccola, uccisa due volte, oltre che dalla violenza anche dal silenzio che è calato sulla ricerca della verità su di lei: una bimba non trovata e non cercata!
Abbiamo ricordato anche un nostro conterraneo, Mimmo Beneventano, medico e consigliere comunale ad Ottaviano in provincia di Napoli, ma originario di Sasso di Castalda, ucciso dalla camorra a soli 32 anni nel 1980, a causa delle sue battaglie ambientaliste in difesa del territorio vesuviano e per l’affermazione della cultura della legalità e la difesa dell’ambiente.

IMPEGNO. Da queste battaglie di Mimmo alle nostre per il diritto alla salute e ad un ambiente sano! Libera Basilicata è stata da sempre fortemente critica nei confronti delle estrazioni petrolifere, baluardo di un sistema energetico, economico e lavorativo, che appartiene al passato ed in rapido esaurimento, e responsabile in tutto il mondo di gravi attacchi alla salute ed all’ambiente, nonché di guerre e cambiamenti climatici.
Da anni ci battiamo, insieme ad altri compagni di cammino, perché si sollevi il silenzio che avvolge questa valle sulle notizie relative agli impatti del COVA su ambiente e salute, a partire dalla VIS, valutazione d’impatto sanitario per i soli, purtroppo, comuni di Viggiano e Grumento, che ha stabilito che l’inquinamento c’è, che l’inquinamento viene dal centro olio e che le persone più esposte si ammalano e muoiono più delle altre per alcune malattie a causa dell’inquinamento dovuto alle estrazioni petrolifere. Grazie alla VIS, però oggi sappiamo quali interventi è possibile fare per mitigare questi impatti e quali controlli è necessario fare in continuo. Sappiamo inoltre che è possibile effettuare una “zonizzazione” di tutta la valle, in relazione ai venti dominanti, in aree di maggiore o minore esposizione o in aree “pulite”. In tali aree è necessario promuovere tutto quanto la nostra terra da sempre, molto prima delle estrazioni petrolifere, ci dona, grazie alla fatica dei nostri agricoltori, proprio come il frutto principe di questa terra, il fagiolo di Sarconi, vero petrolio, quello che non finirà, frutto da promuovere e curare!!!!
Ricordiamo che il Centro Olio Val d’Agri è oggetto di diverse inchieste e processi (alcuni attualmente in corso) che negli anni si sono susseguiti e di un numero imprecisato di “anomalie” cioè di malfunzionamenti di un impianto che per molti aspetti si è dimostrato obsoleto e pericoloso. E’ per questo che chiediamo alle Amministrazioni locali di pretendere che ENI applichi SUBITO nel Centro Olio Val d’Agri, nonché a tutte le strutture ad esso collegate (pozzi, oleodotto), TUTTE LE MIGLIORI e più recenti TECNOLOGIE,
Ed è per questo infine che oggi vogliamo ricordare anche i nomi e le storie di due dirigenti di società petrolifere, che hanno lavorato in Basilicata e perso la vita in circostanze ancora da chiarire del tutto: Gianluca Griffa, giovane ingegnere dell’ENI, e Guido Conti, generale della Forestale e titolare di grandi inchieste su gravi situazioni di inquinamento ambientale, poi passato alla Total, le cui coscienze sarebbero state messe in crisi, da quanto traspare da notizie di stampa, da procedure delle compagnie non compatibili con la difesa dell’ambiente e della salute di chi ci lavora e di chi intorno ci vive.
Come Libera Basilicata vigileremo perché si faccia luce completa su queste morti e perché le loro denunce ed anche le loro morti non siano state invano!

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