Cronache

Sanità, caso elisoccorso. Occorre una nuova organizzazione del sistema di emergenza-urgenza 118


Quanto accaduto al Dipartimento interaziendale regionale emergenza sanitaria della Regione Basilicata (DIRES) in relazione alla gara per il servizio di elisoccorso, conferma quanto da noi denunciato sulla illegittimità dei commissariamenti delle aziende sanitarie e ospedaliere lucane e sul preoccupante tema  di un sistema di illegalità diffusa finalizzato al controllo e alla sola gestione del potere.  I fatti oggetto di indagine, infatti, oltre a disvelare  la “duttilità” dei sistemi di affidamento delle gare, avvalorano tutte  le perplessità a suo tempo espresse da questa organizzazione sindacale in merito alla legittimità della conferma alla guida del 118 del dottor Colarusso.

È  bene ricordare che tale conferma è da ascrivere ad un atto adottato dall’allora Commissario dell’Asp, Giovanni Chiarelli che, benché di fatto decaduto dall’incarico a seguito della nomina dei nuovi direttori generali, aveva confermato l’incarico a Colarusso fino al 2021, condizionando le scelte del nuovo management nell’ambito di un settore nevralgico come quello dell’emergenza-urgenza. Un atto denunciato dalla Cgil che aveva evidenziato come i commissari dell’Asp, dell’azienda sanitaria regionale San Carlo e dell’Asm, pur se decaduti con la nomina dei nuovi direttori generali, continuavano stranamente ad adottare atti di valenza generale non avendone formalmente più alcun titolo. Un vero e proprio abuso perpetrato al di fuori di ogni regola.

Al fine di tutelare il rispetto delle norme che sovraintendono la gestione della pubblica amministrazione, chiedemmo all’epoca alla magistratura di vigilare e intervenire affinché nella nostra regione le istituzioni operassero in piena legalità e nel rispetto dei principi costituzionali e normativi. Un appello che, alla luce degli ultimi avvenimenti, aveva un evidente fondamento.

Riteniamo che tale gravissima vicenda giudiziaria sia solo l’apice di tutta una serie di importanti criticità che connotano l’attuale gestione del servizio di emergenza urgenza, un servizio che, per come ridelineato con la legge 2/2017 di riordino del sistema sanitario regionale, non convince e che va ripensato e riorganizzato in maniera più organica e coerente con le esigenze territoriali nell’ambito di una più complessiva rivisitazione della governance sanitaria regionale.

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