Società e Cultura

“San Valentino romano ad Abriola” di don Pinuccio Pronesti

Don Pinuccio Pronesti, parroco di Abriola  in provincia di Potenza,  è una persona generosa e sensibile al servizio a tempo pieno della sua comunità della quale cerca di soddisfare le esigenze materiali e spirituali.

Docente amato e stimato dai suoi studenti, nel 2006  ha pubblicato il volume “Giovanni Paolo II ai Giovani” in cui sono raccolti tutti i discorsi pronunciati   da San Giovanni Paolo II in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù.

Da poco è in distribuzione presso la parrocchia di Abriola il testo “San Valentino romano ad Abriola”, un  prezioso omaggio a San Valentino ed ai tanti devoti desiderosi di saperne di più sulla vita del prete martirizzato il 14 febbraio del 269 d. C. al terzo miglio della via Flaminia.

Dopo una ricerca accurata dei documenti ed una verifica delle fonti, con i pochi riferimenti ha elaborato una sintesi che fa luce su alcuni momenti della vita del Santo, sul suo incontro con Abriola, il piccolo centro lucano in provincia di Potenza di cui è il Santo patrono, e sul ritrovamento delle sue reliquie avvenuto proprio nella chiesa di Abriola nella prima metà del secolo scorso.

Particolarmente rilevante è la proposizione di un documento  secondo il quale fu il duca  Giovanni di Sangro, il 25 aprile 1616, a donare ad Abriola il corpo di San Valentino ed a Vietri di Potenza   quello di Sant’Anselmo per cui le due comunità amano riunirsi in occasione dei  festeggiamenti dei due Martiri.

Il libro comprende anche tutte le preghiere e i canti legati ai vari momenti liturgici della festa di San Valentino che ad Abriola ricorre il 16 agosto per il ritorno degli emigranti ed il 14 febbraio.

Negli ultimi decenni la festa del 14 febbraio è diventata un evento di dimensione quantomeno regionale per  le numerose iniziative delle associazioni culturali e del Comune coordinate personalmente da Romano Triunfo, sindaco del piccolo centro.

L’intento è quello di contribuire a far conoscere il patrimonio artistico, le tradizioni ed i prodotti  tipici locali nella cornice della civiltà, della cordialità e dell’ospitalità degli abitanti del luogo.

Certamente a San Valentino, nella sua immensa generosità, non dispiace che la sua immagine venga associata anche a queste forme di devozione, tuttavia il libro vuole sottolineare che la cosa a lui  più gradita sarebbe quella di constatare che i credenti danno testimonianza del  messaggio di Gesù Cristo per il quale egli subì il martirio.

E’ il caso di precisare, con le parole del Cardinale Emerito G. Biffi, che: “Il credente diventa <testimone> autentico quando domanda al Signore cosa sia il bene e cosa sia il male; al Signore, non alla indagini sociali e ai sondaggi d’opinione” e la testimonianza autentica “non è <traducibile> in una serie, sia pure lodevole, di buoni propositi e di buone aspirazioni, omologabili con la mentalità dominante”.

San Valentino visse il cristianesimo con coerenza indiscutibile e lo rese operante nella carità  come atto d’amore verso una persona incontrata per caso, chiunque fosse, alla quale offriva aiuto materiale, calore umano e ristoro  dell’anima.

E’ un modello assoluto di cristiano che invita a mettere al centro della nostra vita Gesù di Nazareth come senso sia della nostra esistenza sia della totalità delle cose e ad operare per  una convivenza in cui nessuno venga lasciato solo o nel bisogno e tutti vivano come fratelli che guardano all’eternità.

È una proposta ardua ed onerosa che è offerta a tutti, anche ai più semplici, che possono viverla osservando “ il nuovo comandamento dell’amore” che Benedetto XVI definisce “la regola d’oro secondo cui impostare la propria vita”, che Gesù ha lasciato ai suoi discepoli, di cui lui stesso e Papa Francesco sono splendidi modelli viventi.

La comunità cristiana è grata a don Pinuccio per questo magnifico dono e spero che questo scritto contribuisca a diffonderlo nelle famiglie insieme al messaggio che esprime.

Rocco Fellone

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