“In data 25 novembre 2015 il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno approvato il Regolamento n. 2015/2120, cosiddetto ‘Regolamento TSM’ (Telecom Single Market), che stabilisce misure riguardanti l’accesso a Internet e che modifica la direttiva n. 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica e il Regolamento (UE) n. 2012/531 relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all’interno dell’Unione”. A comunicarlo è la presidente del Comitato regionale per le comunicazioni della Basilicata, Giuditta Lamorte.
“Come precisato dalla Delibera Agcom n. 224/16/CONS – puntualizza Giuditta Lamorte – contenente atto di indirizzo in relazione alla corretta applicazione del Regolamento (UE) n. 2012/531 relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all’interno dell’Unione, come modificato dal Regolamento (UE) n. 2015/2120, il Regolamento TSM ha introdotto il principio del ‘Roam-Like-At-Home’ che prevede l’applicazione della tariffa nazionale per il traffico voce/SMS/dati generato in uno qualsiasi dei Paesi membri dell’Unione europea a partire dal 15 giugno 2017”.
“Il Regolamento TSM, a tal fine, prevede che siano aggiornate tutte le tariffe nazionali per consentirne il funzionamento, a parità di condizioni applicate all’utente, all’estero. Pertanto – specifica la Presidente del Corecom – a partire dal 15 giugno 2017 ci sarà l’abolizione del roaming, abolizione che non riguarda tutto il continente europeo, ma i Paesi dell’Unione da cui tra poco si distaccherà anche il Regno Unito causa Brexit. In questi Paesi – conclude – sarà possibile chiamare l’Italia e i numeri del Paese europeo in cui ci troviamo, oltre a mandare Sms e navigare su tablet e smartphone con la stessa tariffa valida in patria, facendo scalare normalmente il traffico dei ‘pacchetti’ previsti dall’offerta e senza dover fare nulla, poiché il procedimento è del tutto automatico”.
I Paesi dello spazio economico europeo coinvolti dall’iniziativa RLAH sono 28: oltre al nostro, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito (Gibilterra compresa). L’uscita della Gran Bretagna dalla Ue al momento non mette in discussione il rispetto della normativa comunitaria alla base della RLHA.
Entro fine giugno, inoltre, si aggiungeranno Islanda, Liechtenstein e Norvegia che fanno parte della European Economic Area. Restano comunque esclusi Svizzera, Isole Faroe e Isola di Man che non fanno parte dell’Ue. Al contrario, sono coinvolti anche territori “lontani” dal Vecchio Continente come per esempio isole Azzorre, Réunion e Guadalupa in quanto dipendenze di Portogallo e Francia.
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