Lavoro

Ripresa dall’emergenza sanitaria. Note stampa di Agia e Aspat Basilicata


I giovani e le donne si confermano i protagonisti principali dell’attività delle aziende agricole anche in Basilicata dalla fase dell’emergenza Covid-19 a quella della ripresa.

Per l’Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) Cia gli impatti economici del distanziamento sociale, oltre a provocare una notevole riduzione nella domanda di beni e servizi dei privati, ha determinato gravi effetti sul mercato del lavoro.

Un esempio significativo del contributo che può venire dai giovani: Giuseppe D’Alessandro, giovane lucano laureato e con un master in management di sala, maitre presso rinomata sala ricevimenti di Marconia, chiusa per gli effetti da Covid19, ha cercato e trovato occupazione nell’agricoltura metapontina, che paradossalmente in questo particolare periodo ha forte bisogno di lavoratori per affrontare le grandi raccolte e le attività che di preparazione delle piante e dei frutti. Giuseppe – sottolinea Agia – rappresenta solo un esempio; sono tanti i giovani del turismo e della ristorazione che in attesa di una riapertura stanno trovando accoglienza lavorativa nel settore agricolo.

In proposto la  Cia-Agricoltori ha creato una piattaforma   “Lavora con agricoltori italiani” per mettere in contatto aziende agricole e lavoratori in tutto il Paese. Il portale, riconosciuto dal Ministero del Lavoro, consente a chi cerca occupazione di entrare in contatto direttamente con le aziende della propria provincia, e alle imprese di intercettare velocemente i candidati con la massima trasparenza e legalità.

Lucrezia Di Gilio, presidente Donne in Campo-Cia, in occasione della videoconferenza degli Stati Generali delle Donne, ha rilanciato la proposta che il governo attivi il bonus “donne in campo”misura prevista nella legge di bilancio 2020-2022 e annunciata, lo scorso novembre, dalla ministra per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova.

“Sarebbe un’importante boccata d’ossigeno per oltre 200 mila aziende agricole guidate da donne, attive in Italia tra settore vitivinicolo, zootecnico e ortofrutticolo, ora ancor più in difficoltà a causa del lockdown” sottolinea la presidente nazionale Pina Terenzi, riferendosi a quanto stabilito dalla misura, un fondo rotativo da 15 milioni per garantire mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, alle imprenditrici agricole o a quelle che vogliano diventarlo. Quel 40% di forza lavoro rappresentato dalle donne in agricoltura -commenta Terenzi- potrebbe, finalmente, usufruire di un incoraggiamento, oggi più che mai, necessario”.

“Il bonus ‘donne in campo’ -aggiunge il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- può essere, infatti, un valido riconoscimento nei confronti dell’imprenditoria femminile che nel nostro Paese, ha avuto il merito di trasformare la creatività, in vera innovazione economica e sociale: dall’agriturismo alla vendita diretta, dall’agricoltura sociale alla tutela e commercializzazione della biodiversità, fino agli agri-asili e allo sviluppo degli agritessuti”.

“Inoltre, supportare le donne con un aiuto concreto per investire nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e, quindi, anche in ricerca e innovazione – afferma Di Gilio sarebbe, in questo momento, espressione di una reale visione strategica, capace di dare slancio alla ripresa economica, grazie all’apporto delle migliori energie del Paese. E’ per questo che il bonus ‘donne in campo’ -conclude Scanavino- deve avere urgente attivazione”.

 

Aspat Basilicata: un fondo economico per il rispetto dei nuovi standard di sicurezza

L’Aspat Basilicata (Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale), in lettere a firma della Presidente Antonia Losacco, inviate ai Dirigenti del Dipartimento Salute della Regione, di Asp e Asm, ha sollecitato per le strutture convenzionate con il SSR, l’istituzione di un fondo economico per il rispetto dei nuovi standard di sicurezza per la prevenzione della diffusione dei contagi  COVID-19, nonché , l’emanazione di procedure e linee guida volte a chiarire e precisare le responsabilità dei titolari di struttura nei confronti dei propri dipendenti.

Le strutture aderenti all’Aspat – che hanno apprezzato la celerità con cui il Dipartimento Salute ha affrontato le problematiche esposte alla vigilia della riapertura – hanno deciso, per senso di responsabilità, di riavviare la propria attività, nonostante la sussistenza di alcune incertezze applicative. Ciò per venire incontro, oltre che alle esigenze prestazionali Urgenti e non Differibili, anche alle esigenze dell’utenza costretta a sospendere ogni prestazione durante la prima fase di emergenza Covid-19.

Nel rilevare che la Regione ha imposto numerose ed onerose misure di sicurezza, l’Aspat evidenzia che le disposizioni, sia pure necessarie e doverose, non hanno tenuto conto che gli straordinari oneri economici imposti alle strutture, non possono gravare su di esse.

Prendiamo atto che nel corso della videoconferenza di ieri con le associazioni di categoria produttive il Presidente Bardi e l’assessore alle Attività Produttive Cupparo hanno annunciato una specifica misura per venire incontro alle spese sostenute o che sosterranno le imprese per la riapertura. Ciò rafforza la nostra richiesta di una misura analoga per le strutture accreditate, con equi indennizzi  per i costi già sostenuti e che quotidianamente si sostengono, in modo da evitare incomprensibili discriminazioni tra imprese.

Articoli correlati

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com