Aumentano le segnalazioni sospette nell’ambito delle operazioni finanziarie in Basilicata. L’allarme è dell’ufficio studi della Cgia. Un fenomeno che può essere spia di come la criminalità si stia incuneando sempre più nel mondo produttivo, in particolare nelle piccole e medie imprese, trasformando in legale il denaro delle proprie attività illecite.
Secondo l’ultima rilevazione – effettuata attraverso i dati forniti dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia -, nel corso del 2022, le comunicazioni hanno superato quota 155 mila, crescendo in tutte le regioni, con un incremento nazionale pari al 33,5%. La Basilicata occupa il terzultimo posto della graduatoria, ma si registra comunque un incremento, seppur limitato: i casi sono passati da 867 a 900, pari a un +3,8%; 166,3 ogni centomila abitanti.
A livello provinciale Potenza passa da 567 a 614 segnalazioni che corrispondono a un + 8,3%; segno meno invece per Matera dove le comunicazioni da 300 scendo a 286, con un decremento del 4.7%.
Nel 90% dei casi le istanze arrivano da banche, sportelli postali e dagli intermediari finanziari; solo una piccola percentuale delle attività è effettuata con denaro contante.
Secondo la Cgia una operazione su quattro è stata considerata ad alto rischio, con il 99,8% dei flussi totali riconducibile all’ipotesi di riciclaggio.