Al centro dell’udienza il pozzo di Costa Molina 2 dove Eni reintroduce nel sottosuolo i liquidi derivanti dalla lavorazione del petrolio che secondo l’accusa conterrebbero sostanza vietate.
La prima consulente Eni a deporre al Tribunale di Potenza è stata l’Avvocato Paola Ficco. L’esperta di legislazione ambientale ha approfondito la normativa relativa al COVA di Viggiano sostenendo che i liquidi destinati al pozzo sono reflui e non rifiuti e in quando tali sono esclusi dal divieto di miscelazione. Le dichiarazioni della testimone hanno accesso lo scontro in aula tra la difesa e l’accusa nella persona della PM Triassi. L’accusa non ci sta e incalza la testimone sostenendo che le sue sono personalissime considerazioni.
Infine è stato chiamato a testimoniare il secondo consulente Eni Vladimiro Bonamin.