Politica

Procedura di infrazione sui sistemi di trattamento delle acque reflue: solo piccoli e timidi passi in avanti

Dalla risposta dell’assessore Pietrantuono all’interrogazione sullo stato di attuazione dei lavori per il superamento della procedura di infrazione sul trattamento delle acque reflue, ci sembra di capire che la strada per la definitiva soluzione del problema sia ancora in salita.

Dalla piramide di enti che si interfacciano per superare la criticità, si comprende tutta la difficoltà nell’affrontare in maniera semplice la situazione: si parte dalla Commissione Europea e si arriva dritti dritti al neonato EGRIB, passando per Governo, Regione ed Acquedotto Lucano.

Dalla nota del dipartimento emerge che solo negli ultimi 6/7 mesi sono stati fatti alcuni timidi passi in avanti, tutti racchiusi in una procedura negoziata per la selezione ed ammissione a finanziamento degli interventi finalizzati al superamento della procedura di infrazione. La procedura sarebbe alle ultime battute e vedrà la sottoscrizione di un accordo di programma tra Regione, EGRIB (soggetto beneficiario) e Acquedotto Lucano (soggetto attuatore). Non è dato sapere con certezza quando questi interventi vedranno effettivamente la luce.

Anche l’episodio relativo al sequestro dei 52 depuratori avvenuto qualche settimana fa in Provincia di Potenza  sembra essere frutto del complesso iter burocratico che sottende alla miriade di enti regionali. Per autorizzare l’operatività degli scarichi si necessitava dell’autorizzazione di EGRIB, autorizzazione concessa solamente nell’ottobre scorso. Ovviamente, non mancano altri buoni propositi,  come ad esempio l’ennesima concertazione promessa da Enti e sottoenti, i quali si impegnano a redirigere un report sulla depurazione e lo sviluppo di sinergie e collaborazioni al fine della risoluzione di problematiche comuni (autorizzazioni provvisorie, smaltimento fanghi, cessioni e gestione degli impianti).
L’unico suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di non perdere altro tempo: non basta rincorrere il problema con il semplice corretto adempimento dei report biennali sullo stato di depurazione delle acque. C’è assoluto bisogno di azioni concrete, rese difficili da un odioso ping-pong tra enti, i cui uffici sembrano svolgere i lavori in maniera troppo farraginosa. Vigili la Regione, vigili l’amministratore di EGRIB e collabori attivamente Acquedotto Lucano, altrimenti nei prossimi mesi ci ritroveremo ancora qui a parlare di coste inquinate e di torrenti che trasportano schiume non meglio identificate nel bel mezzo delle bellezze paesaggistiche di questa regione.

 

Gianni Perrino

Gianni Leggieri

Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

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