L’ultimo consiglio regionale del 2017 si è concluso con un’ennesima ondata di emendamenti “last minute” al disegno di legge “milleproroghe” regionale: emendamenti che contengono rinvii di scadenze, ma anche contentini, favori e prebende distribuite tra gli amici degli amici della maggioranza pittelliana. Siamo in campagna elettorale: Pittella e il PD lucano fanno di tutto per accontentare qualche “grande” elettore, evidentemente più speciale di tutti gli altri.
Questo giochetto stucchevole ha tenuto in ostaggio il Consiglio per circa 10 ore, nelle quali si sono susseguite riunioni frenetiche di maggioranza condite anche da qualche calcolo elettorale in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo.
Cosa è stato prodotto dall’ultima “manovra” regionale di fine anno?
Niente di sostanzialmente positivo per i cittadini lucani. Tutto in perfetta continuità con il passato: la soluzione agli annosi problemi che si trascinano da tempo immemorabile hanno registrato un ulteriore rinvio alle “calende greche”. D’altronde cosa ci si poteva aspettare da un governo regionale completamente fallimentare che si è contraddistinto soprattutto per l’incapacità di soluzione dei problemi anche più semplici e, soprattutto, per la mancanza di visione e di programmazione?
Le province, ormai alla canna del gas, manterranno la delega in materia di cultura, biblioteche, pinacoteche e musei fino al 31 dicembre 2018. La regione si prende in carico transitoriamente le funzioni delle soppresse Comunità montane in materia di tutela e sviluppo della montagna, in attesa di passare il testimone alle cd. unioni dei comuni.
Prorogata la validita’ delle graduatorie al 31/12/2018 dei concorsi pubblici indetti dalla Regione per assunzioni a tempo indeterminato. La proroga si applica anche agli Enti dipendenti della Regione e alle società a partecipazione regionale totale o di controllo, ferme restando le rispettive facoltà assunzionali ai sensi delle vigenti disposizioni statali e regionali. Speriamo che si rispettino le graduatorie e non ci si rivolga all’odioso metodo delle agenzie interinali.
Non poteva mancare la norma pro-condono edilizio: prorogato al 31/12/2018 l’esame delle domande per sanare gli abusi edilizi ante 2004.
La maggioranza ha poi deciso di prorogare le funzioni in capo alle province in materia di trasporto pubblico locale. Si posticipa il termine al 30 giugno 2018 e si dilatano i tempi per l’espletamento delle procedure di gara relative all’esercizio dei servizi di trasporto pubblico. I sei mesi di proroga appaiono preoccupanti visto che di mezzo c’è la campagna elettorale per le elezioni nazionali. Durante i lavori dell’ultima finanziaria, il governo Gentiloni ha stanziato 80 milioni di euro come anticipazione sulle risorse FSC 2014-2020, per fronteggiare la situazione debitoria nei confronti delle aziende concessionarie del Trasporto Pubblico Locale. L’impressione è che nei prossimi mesi la gara per l’affidamento dei servizi possa diventare terreno fertile per il fiorire di marchette elettorali di vario genere, facendo passare in secondo piano concetti come qualità ed efficienza, che dovrebbero naturalmente sottendere a questo importante servizio.
Pittella, da bravo dominus quale è, si è regalato anche la possibilità di scegliere intuitu personae il suo capo di gabinetto, evitandosi la scocciatura di dover valutare tra decine di curriculum vitae. Nessun aggravio sulle casse pubbliche, ma solo la possibilità di scegliere indisturbato un altro fedelissimo scudiero.
In questa prima esperienza in consiglio regionale abbiamo avuto la conferma del modus operandi della classe politica lucana degli ultimi decenni: i problemi non si risolvono! I problemi stessi sono la fonte del consenso elettorale! E allora perché risolverli? Al massimo li si proroga, opportunamente, per poi essere serbatoio di promesse elettorali.
Parafrasando il passo del Libro VI delle “Confessioni” di J.J.Rousseau: “I Lucani sono poveri e tristi: che guardino il capodanno di RaiUno!”.
Gianni Perrino Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale