Proprio a tutela dell’ambiente, il decreto “Sblocca Italia”, adottato dal governo del premier Matteo Renzi nel 2014, l’art.38 aveva cercato di valorizzare le risorse energetiche nazionali, dichiarando le stesse attività di ricerca e di estrazione di gas e petrolio, di interesse strategico e di pubblica utilità, che sarebbero servite ad esercitare su un provvedimento ministeriale, e non più a seguito del rilascio di distinti provvedimenti di ricerca e concessione, dove si introduceva una nuova previsione legislativa, e con il rilascio dei titoli di concessioni veniva, subordinato all’approvazione di un piano che stabilisse dove fosse consentito cercare, estrarre o stoccare gli idrocarburi.
Nel 2014, la legge di Stabilità tentava di ovviare al problema, aggiungendo al comma 1-bis dell’art. 38 alcune nuove disposizioni, ma solo per le attività di ricerca e di estrazione sulla terraferma e in attesa che il piano venisse adottato, il Ministero dell’Ambiente avrebbe potuto autorizzare le attività di ricerca e di estrazione di gas e petrolio sulla base dei permessi di ricerca e delle precedenti concessioni e uno dei quesiti proposti riguardava il piano delle aree, mentre le regioni chiedevano che la partecipazione degli enti territoriali alla elaborazione del piano non riguardasse la terraferma, ma anche i fondi marini e nel 2015 veniva cancellata la previsione legislativa e sul piano cadeva anche il relativo quesito relativo al referendum.
Adesso sono in tanti in giro per l’Italia, tra associazioni, comitati di cittadini, autorità politiche e del mondo della cultura, a chiedere al governo nazionale di poter reintrodurre il piano e alle Regioni di sostenere la proposta che le attività di ricerca di gas e petrolio siano consentite solo sulla base di un piano ben preciso, che però tenga conto dei diversi interessi economici e che tutelino sopratutto le varie aree territoriali del nostro Paese e naturalmente la popolazione, dopo i tanti fatti tristi ambientali accaduti nelle ultime settimane nella Val d’Agri e non solo dove noi poveri mortali non riusciamo più a comprendere nulla su queste tematiche legate più agli interessi dei petrolieri e politici che alla nostra salute.
Rocco Becce robexdj@gmail.com