Politica

Pertusillo e Centro oli, interrogazione al consiglio regionale di Romaniello


Da un lato la notizia di tracce di idrocarburi rilevate in un pozzetto di scarico nell’area industriale di Viggiano, con il conseguente intervento dei carabinieri del Noe, l’ammissione da parte dell’Eni che si sono registrate fuoriuscite di greggio da uno o più serbatoi del Centro oli, le verifiche effettuate dall’Arpab con carotaggi e campionamenti all’interno ed all’esterno del centro oli di Viggiano. Dall’altro le allarmanti notizie pubblicate dai giornali sulle macchie scure presenti nelle acque del Pertusillo, a cui sono seguite le dichiarazioni del direttore generale dell’Arpab circa la inattendibilità delle analisi prodotte da privati, “senza però fornire atti e analisi puntuali capaci di smentire quanto affermato dagli autori delle analisi”.

Fatti e circostanze che per il consigliere regionale del Gruppo misto Giannino Romaniello richiedono chiarimenti. Per questo ha presentato un’interrogazione con la quale chiede al presidente della Regione Pittella “se relativamente all’individuazione del perimetro dell’area da interessare al programma di carotaggio e campionamento, vi sono stati ostacoli da parte di Eni affinché gli stessi interessino anche l’interno del Cova, come in parte si è cercato di affermare con dichiarazioni pubbliche da parte del direttore generale dell’Arpab, e con quali atti formali l’Eni avrebbe eventualmente impedito l’accesso di funzionari e personale dell’Arpab al Cova”.

Romaniello chiede inoltre di sapere “quando, come e chi ha effettuato, se ciò è avvenuto, prelievi e analisi sia nel Pertusillo che nelle acque di superficie e del sottosuolo nell’area a valle del centro oli successivamente all’evento degli sversamenti di greggio dai serbatoi del centro Oli, relativamente alle analisi delle acque del Pertusillo, quali ragioni, se sono state effettuate ne impediscono la pubblicazione integrale delle sostanze rilevate, nell’eventualità che l’Arpab non abbia effettuato le analisi, quali ne sono state le motivazioni, se non è opportuno, necessario ed indispensabile riprendere il progetto di monitoraggio costante delle acque del Pertusillo e non solo, al fine di fornire alla comunità lucana le garanzie e le rassicurazioni sull’assenza di rischio per la salute e le produzioni agricole”.

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