Politica

Patto per le donne: nessun atto formale ma impegno quotidiano in azioni concrete sui territori

Sottoscrivere il Patto per le Donne con l’impegno a realizzarlo, come mi è stato chiesto dalle donne lucane che aderiscono agli Stati Generali delle Donne e come ho fatto, per me non ha nulla di formale e va oltre la scadenza elettorale.

E’ un impegno, prima che politico, civico,  quotidiano, che mi ha visto già promotore di iniziative, in particolare, in tema di formazione delle giovani diplomate e laureate per favorirne il passaggio in azienda attraverso stage efficaci e non inutili come accade ancora, per nuove imprese al femminile specie in agricoltura, nel turismo, nel commercio e in tema di servizi sociali.

Per evitare la genericità dell’impegno condivido l’indicazione a  trasformare il Patto per le Donne in azioni concrete sui territori che hanno caratteristiche e specificità diverse riferite alle condizioni di vita e lavoro nel capoluogo di regione come nei centri più grandi rispetto a quelle nei centri più piccoli, alla domanda di servizi a tutela del lavoro delle giovani madri e a tutela della salute delle donne e della famiglia. Come ha una sua specificità nei nostri piccoli paesi la condizione delle donne anziane che necessitano di servizi socio-sanitari ed assistenziali a casa.

E se il primo traguardo da raggiungere per parlare di parità di genere è la piena e qualificata occupazione femminile mettendo fine allo spreco di preziose risorse intellettuali,  penso che solo idee innovative e coraggiose possano favorire questo obiettivo perché non è tanto né un problema di provvedimenti legislativi e di risorse finanziarie – comunitarie, statali, regionali – quanto piuttosto di come si impiegano e come si supera la burocrazia che sfiducia anche le donne ad avviare una propria attività autonoma come testimonia il basso numero di domande di giovani donne lucane per il Programma “Resto al Sud”.

Ho sempre pensato che la parità non si raggiunge con leggi, organismi, quote rosa o altro e persino attraverso il Ministero. E’ l’insieme delle politiche economiche, sociali, culturali del nostro Paese che ha bisogno di essere riconvertito ad una visione paritaria tra uomo e donna perché lo sviluppo, l’occupazione, il benessere sociale, il futuro della Basilicata e del Paese si raggiungono insieme a partire dal cambiamento politico del Governo del Paese.

Nicola Benedetto (Noi con l’Italia)

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