Le nuove funzioni che si intendono attribuire all’ospedale di Villa d’Agri, per noi presidio di salute indispensabile non solo per la comunità della valle, devono viaggiare di pari passo con i servizi e le prestazioni essenziali a garantire il diritto alla salute di tutte le categorie sociali dai piccoli, alle donne, agli anziani. E’ il commento dell’Associazione Bene Comune Viggiano affidato al presidente Vittorio Prinzi.
I Progetti “Punto Donna” e di “rete territoriale” dei medici di famiglia come l’estensione della Valutazione di Impatto Sanitario sono sicuramente importanti ma – si aggiunge nella nota – deve prevalere un disegno di programmazione che faccia dimenticare le idee tutt’altro che positive sul presente e futuro della struttura circolate negli ultimi due anni con il piano di riordino degli ospedali. La popolazione valligiana, specie per il rischio salute rappresentato dall’attività petrolifera che continuamente ritorna alla cronaca – dice Vittorio Prinzi – non ha bisogno di un “piccolo gioiellino” della sanità, per dirla con le parole del Presidente Pittella (qui la sua intervista), quanto piuttosto della definizione di quei servizi che facciano dell’ospedale l’elemento di base per la sanità di prossimità. Quella sanità di cui parlano gli amministratori di Azienda Sanitaria e San Carlo che significa cure a domicilio. Per questo non basta ripetere, sino alla noia, che il presidio ospedaliero di Villa d’Agri non si chiuderà e che si lavora ad un programma di rafforzamento. Con questo non intendiamo sminuire i provvedimenti positivi che sono in fase di realizzazione tra i quali il piano di nuove assunzioni, il ritorno del 118 nella sua localizzazione originaria, l’attività del Consultorio per le donne.
Anche i tempi – continua il presidente dell’Associazione Bene Comune – hanno il loro peso e il primo banco di prova degli impegni assunti solennemente davanti ai cittadini sono l’entrata in funzione della risonanza magnetica e i lavori di ammodernamento del nuovo blocco centrale. Per recuperare la fiducia dei valligiani incrinata da troppe deviazioni di percorso nel corso degli anni rispetto agli obiettivi di salvaguardia e rilancio dell’ospedale non sono sufficienti il confronto-dialogo periodico e i sopralluoghi-visite all’interno della struttura ma un cronoprogramma che abbia tappe-scadenze di verifiche certe. E tra le lacune che è possibile riscontrare – dice ancora Prinzi – permane la scarsa chiarezza sul Centro di Medicina Ambientale per il quale non ci pare ci siano idee precise e all’altezza dell’emergenza determinata dall’impatto Cova-petrolio su salute, ambiente, territorio.