Società e Cultura

Organico ATA insufficiente per garantire l’apertura degli istituti scolastici lucani, serve organico aggiuntivo altrimenti sarà mobilitazione


Il personale ATA assegnato alle scuole lucane risulta assolutamente insufficiente per garantire l’erogazione del servizio scolastico. Così, anche aprire gli istituti, per non parlare della gestione quotidiana degli stessi, sta diventando un problema e lo sarà ancor più quando tra poco partirà il servizio mensa nelle scuole dov’è attivo il tempo pieno e prolungato.

Ai parametri già vecchi di decenni per determinare la pianta organica, del tutto disallineati rispetto alle reali necessità delle scuole, si aggiunge il mancato rinnovo dell’organico aggiuntivo, cosiddetto Covid, che nello scorso anno aveva incrementato l’organico regionale del personale Ata di circa 600 unità complessive.

I posti in deroga concessi dall’Ufficio scolastico regionale in organico di fatto, pur se incrementati rispetto allo scorso anno, se rapportati al mancato rinnovo dell’organico Covid, risultano del tutto insufficienti per assicurare un’adeguata presenza del personale ausiliario, tecnico e amministrativo, necessario presupposto per garantire il tempo scuola (pieno e prolungato), la sorveglianza degli spazi e degli ingressi, l’apertura dei plessi, il funzionamento dei laboratori e la corretta gestione dell’attività amministrativa.

In sostanza le scuole passeranno da un organico aggiuntivo di collaboratori scolastici pari a 698 unità (529 di organico Covid, oltre a 231 di organico in deroga), relativo all’anno scolastico appena conclusosi, ai 242 di quello attuale. Si passa, così, da una media di 6,07 collaboratori scolastici aggiuntivi per scuola (anno scolastico 2021/22) ad una media di 2,1 del prossimo anno scolastico, senza che, nei fatti, sia cambiato nulla, in quanto i punti di erogazione del servizioe gli spazi da gestire sono sempre gli stessie le precauzioni sanitarie sicuramente non mancheranno. A tutto ciò si aggiunga il sempre crescente numero di alunni in situazione di disabilità e il numero di contagi che non accenna a diminuire.

Una situazione allarmante che può essere superata soltanto con uno stanziamento specifico di risorse finanziarie, la cui responsabilità non può ripercuotersi sugli uffici scolastici periferici e sulle scuole. Allo stato attuale si deve, comunque, intervenire, mediante una specifica autorizzazione ministeriale, con un numero consistente di posti in deroga, in aggiunta a quelli già assegnati.

Queste risorse devono servire anche per le segreterie scolastiche, oberate di impegni sempre più gravosi e su cui ricadrà l’onere aggiuntivo di contribuire a realizzare diverse misure del PNRR a cominciare dal Piano Scuola 4.0 finalizzato a due obiettivi: alla trasformazione e al cablaggio delle aule di tutti i gradi di scuola e a realizzare laboratori per le professioni digitali del futuro nelle scuole secondarie di secondo gradoA tal fine si rivelerà sempre più determinante anche la figura dell’assistente tecnico a supporto dei docenti nello svolgere attività di laboratori e tecnico-pratiche, vigilare sui laboratori, gestire il materiale di magazzino e preparare quello per le esercitazioni.

Le sollecitazioni che ci pervengono in queste ore dalle comunità scolastiche ci inducono a denunciare una condizione generale già oggi problematica ma che a breve può diventare ingestibile. Alla scuola non servono solo le risorse del PNRR per finanziare progetti extracurricolari, ma occorrono RISORSE soprattutto per garantire la gestione dell’ordinario.

Per queste ragioni, le segreterie regionali di FLC CGIL, CISL e UIL Scuola hanno chiesto un incontro urgente all’Usr Basilicata e, qualora non perverranno risposte concrete, proclameranno lo stato di agitazione del personale ed avvieranno iniziative di mobilitazione che saranno decise in seguito.

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