A margine dell’accoglimento della richiesta di revoca della custodia cautelare con conseguente immediata liberazione per Antonio Corbisieri, difeso dall’avvocato Amedeo Cicala, arrivano buone notizie anche per l’altro indagato lucano Lucano Enrico Moscogiuri.
All’esito dell’udienza in camera di consiglio, tenutasi nella giornata del 12 luglio scorso, il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed ha disposto l’immediata liberazione del Sig. Moscogiuri Enrico, difeso dall’Avv. Raffaele Sassano del Foro di Potenza. All’indagato, residente a Viggiano in provincia di Potenza, era stato contestato il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ex art. 416-bis del Codice Penale, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Glicine” che ha avuto risalto a livello nazionale per l’elevato numero di indagati, alcuni dei quali anche personaggi di spicco della Regione Calabria. Viene ipotizzata una attività espansionistica di alcune cosche calabresi in territorio emiliano ed in territorio lombardo e l’uomo lucano si è visto coinvolto nell’inchiesta, avendo egli avuto la gestione di un bar-ristorante nel parmense negli anni 2015-2016. L’Avv. Raffaele Sassano ha commentato positivamente il totale annullamento del provvedimento cautelare da parte del Tribunale calabrese, tenendo a sottolineare che il proprio assistito è totalmente estraneo ai fatti contestati nel capo d’accusa provvisorio, avendo egli – piuttosto – subito una certa “vicinanza soggiogante” da parte di taluni soggetti nel corso di quella sua breve esperienza imprenditoriale nel settore della ristorazione (che, tra l’altro, non ha nulla a che vedere con la nota attività di autotrasporti gestita dalla propria famiglia).