La Notte della Tarantella Lucana (direzione artistica Graziano Accinni, organizzazione Mario Bellitti Management) all’ottava edizione a Guardia Perticara con il successo di pubblico ha caratterizzato la lunga estate dei tanti eventi di musica riproponendosi come la manifestazione più originale della musica popolare lucana. Nessuna competizione con la celebre Notte della Taranta del Salento ma più semplicemente la testimonianza che musiche e canzoni della nostra tradizione hanno solo bisogno di valorizzazione abbandonando la sindrome di musica minore. Tra i protagonisti sul palco a scatenare entusiasmo Antonio Bruno musicista e collaboratore di Antonio Infantino per molti anni. A lui Amministrazione Comunale (sindaco Angelo Mastronardi) e Pro Loco (Maria Montano) hanno conferito il Premio Enotria di quest’anno per aver contribuito da solo e con varie collaborazioni, non ultima quella con Tony Esposito, alla divulgazione sia in termini di lavori in studio che dal vivo, della Musica Lucana e del Sud Italia.
Originario di Tricarico ma residente a Potenza Antonio Bruno si dedica alla Musica Popolare da oltre tre decenni e più contribuendo alla divulgazione, con svariate formazioni, della Musica del suo territorio quest’anno a Guardia Perticara si è presentato con il progetto ANIME MIGRANTI.
Una notte segnata dal Ritmo e percussioni con Giustina Gambardella solista e percussionista di Eugenio Bennato, che si è esibita con il suo quintetto chiamato ”Nuova Officina Popolare”. Ancora percussioni e tanta Musica Popolare con “Francesco Tomacci e gli orchestrali della Cupa” nuova Ensemble che ha debuttato proprio a Guardia Perticara. La serata è stata presentata da Walter De Stradis giornalista ,conduttore e musicofilo della testata giornalistica ”Controsenso” promulgatore e studioso di tutte le Musiche del Mondo, dal Reggae alla Musica Etnica passando per la World Music a quella di ricerca. In precedenza De Stradis ha discusso il suo libro dedicato al Genio di Tricarico ”Nella Testa di Antonio Infantino” (Villani Editore).
Per Graziano Accinni, direttore artistico della manifestazione e ricercatore della musica popolare etnica lucana oltre che esecutore con il gruppo Ethnos, l’evento conferma l’importanza di dedicare attenzione al nostro patrimonio culturale e pur apprezzando i tentativi di contaminazione tra i vari generi folk popolari di cui la taranta è l’espressione più diffusa e nota, di conservare quel rigore che Infantino ci ha insegnato. Alla Basilicata non è mancata una storia musicale: è mancata un’identità musicale. Si deve innanzitutto colmare una lacuna nella tutela e valorizzazione della musica popolare lucana ed in proposito il progetto di Graziano Accinni di spettacolo multimediale da portare in giro in Basilicata e fuori che ingloba al suo interno musica tradizioni e archivi storici della Lucania merita attenzione, promozione e adeguato sostegno.
Mariateresa Merlino