Il regolamento redatto ai sensi dell’art.15 della legge regionale n.42 del 1998 su “Norme in materia forestale” è valido per tutti i complessi boscati ubicati sul territorio regionale e privi di Piani di Assestamento forestale
Obiettivi delle norme contenute nel Regolamento per il taglio boschi sono la conservazione ed il miglioramento degli ambienti forestali e montani, intesi come integrazione degli aspetti ambientali, produttivi, protettivi, sociali e ricreativi.
E’ quanto emerso nel corso dei lavori della terza Commissione consiliare (Attività produttive, territorio e ambiente), convocata questa mattina dal presidente Piergiorgio Quarto. La Commissione ha espresso parere favorevole all’unanimità sulle modifiche alla delibera di Giunta regionale n. 653 del 24 settembre 2019 concernente “Regolamento recante le norme per il taglio dei boschi in assenza di Piani di assestamento forestale” di cui alle D.g.r. 956/2000 e 687/2017 – Modifiche ed integrazioni. L’atto passa ora al vaglio del Consiglio.
La valorizzazione degli ambienti forestali – come si evince nell’allegato che accompagna l’atto – viene attuata attraverso forme di trattamento che meglio consentono lo sviluppo, la crescita, la tutela e la riproduzione dei soprassuoli boschivi. Il regolamento sarà integrato nelle aree protette della regione da specifiche normative predisposte dagli Enti gestori ed approvate dalla Giunta regionale, nonché da specifiche normative comunitarie. Ai fini dell’applicazione del regolamento – è precisato nell’allegato – sono definite bosco le superfici coperte da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, di origine naturale o artificiale in qualsiasi stadio di sviluppo ed evoluzione, con estensione non inferiore ai 2.000 metri quadri, larghezza media non inferiore a 20 metri e con copertura arborea forestale maggiore del 20 per cento.
Come spiegato, ad inizio dei lavori, dal presidente Quarto (Basilicata positiva) la seduta straordinaria si è resa necessaria per la votazione dell’unico punto all’ordine del giorno sul regolamento del taglio dei boschi.
“La tematica in questione giunge in eredità – ha sottolineato Quarto – dalle Comunità montane ed ora è tornata alla Regione dove si sono accumulate oltre 4mila pratiche. Questo è un regolamento che entra nel merito di alcune modifiche amministrative. Sulle varianti tecniche siamo in attesa dei decreti del Ministero, mentre oggi cerchiamo di snellire e semplificare le operazioni sul taglio. Se il taglio viene richiesto – ha specificato – su superfici che non superano un quarto di ettaro, per esigenze familiari è prevista una sola comunicazione alla Regione Basilicata mentre su superfici maggiori, fino a 5 ettari, bisogna produrre un’istanza con relazione semplificata. Per le superfici da utilizzare, maggiori di cinque ettari, occorre allegare all’istanza di taglio un progetto di taglio”.
In particolare, nella delibera discussa è previsto l’adeguamento della definizione di “Aree assimilate a bosco e Aree escluse dalla definizione di bosco” così come si evince dal Decreto legislativo n. 34 del 3 aprile 2018 “Testo Unico in Materia Forestale e Filiere Forestali”, stabilendo il ruolo delle strutture della Regione Basilicata a cui spetterà il compito di informare gli interessati sulle norme e le procedure per il taglio dei boschi.
Prima del voto la consigliera Gerardina Sileo (Lega) ha sottolineato come “questa maggioranza e questa Giunta si stiano muovendo nel modo giusto per alleggerire la burocrazia”.
L’atto sul quale si è espressa favorevolmente la Commissione è una prima modifica dell’attuale regolamento “nelle more di una più completa rivisitazione della normativa regionale in materia di boschi che interesserà, come riportato nel testo della delibera, anche il tavolo tecnico per la revisione e l’aggiornamento delle norme e dei regolamenti in materia forestale.
Hanno preso parte ai lavori della terza Commissione, oltre al presidente Quarto (Basilicata positiva), i consiglieri Gerardina Sileo (Lega), Vincenzo Mario Acito (Forza Italia), Vincenzo Baldassarre (Idea), Ganuario Aliandro (Lega) e Gerardo Bellettieri (Forza Italia)