“Sono circa 90 i Comuni lucani che hanno segnalato all’Anci Basilicata di aver sostenuto per l’emergenza neve costi straordinari per un ammontare complessivo di circa 4 milioni di euro. Si tratta di spese sostenute per liberare strade, aprire varchi per assicurare l’accessibilità a borghi, frazioni, contrade e per la mobilità cittadina, assicurare il trasporto di persone verso gli ospedali. L’eccezionalità degli eventi atmosferici ha imposto interventi urgenti ed indifferibili in una condizione di grande difficoltà”. Questa la sintesi della riunione del Consiglio Direttivo dell’Anci allargato a tutti i sindaci tenutasi stamattina a Potenza e che ha registrato la partecipazione di circa cento rappresentanti dei Comuni della Basilicata. La riunione si è aperta dedicando un minuto di silenzio alle vittime del terremoto e della eccezionali nevicate del centro Italia.
“I Comuni, si legge in una nota dell’Anci, già appesantiti da problemi di natura finanziaria hanno dovuto far fronte alle avversità atmosferiche pur non avendo la disponibilità delle risorse. Anche per questo l’Anci ha già chiesto l’intervento della Regione e del Governo. E’ necessario che nei prossimi giorni la Regione prenda atto dell’entità delle risorse necessarie in modo da consentire ai Comuni di poter approntare i bilanci di previsione 2017 in modo consapevole, evitando problemi e squilibri finanziari. Negli interventi i Sindaci hanno evidenziato la carenza di attrezzature per fronteggiare fenomeni come quelli che si sono registrati nei primi giorni dell’anno. Occorre ripensare ai dispositivi della protezione civile in casi come questi: ragionare sul parco mezzi, definire modalità nuove per evitare problemi di un lungo isolamento e un blocco totale della mobilità. Non meno rilevanti sono i problemi registrati nella rete elettrica e soprattutto in quella idrica, del gas e del telefono.
L’Anci intende sottoporre alla Regione una ipotesi di riserva di risorse europee per la messa in sicurezza della rete stradale minore che in Basilicata è imponente e che richiede interventi strutturali per consentire a tutti gli abitanti di potersi muovere. Bisogna tener presente, a tal proposito, che in Basilicata circa 100.000 persone risiedono in case sparse. Il Consiglio direttivo si è anche soffermato sulla questione dei flussi di migranti. Il Piano nazionale di riparto, promosso dal Ministero dell’Interno, rappresenta lo strumento di programmazione per un sistema dell’accoglienza equo, sostenibile e diffuso attraverso il più ampio coinvolgimento possibile dei Comuni italiani. L’ ANCI ha richiesto il rispetto di alcuni principi imprescindibili che sono stati riconosciuti come le basi fondanti del Piano, in particolare:
– proporzionalità dell’accoglienza rispetto alla popolazione residente che in linea di massima si attesta a circa 2,5 posti di accoglienza ogni 1000 residenti con i necessari correttivi per i piccoli Comuni fino a 2000 abitanti, i Comuni capoluogo sedi delle città-metropolitane e le zone terremotate;
– volontarietà della adesione al sistema di accoglienza da parte delle Amministrazioni locali;
– condivisione e coinvolgimento attivo delle istituzioni locali affinché i Sindaci rimangano protagonisti delle scelte di programmazione del proprio territorio.
In tale cornice, i territori che accolgono saranno esclusi da gare finalizzate ad acquisire strutture. In particolare, i Comuni della Rete SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) che ospitano sulla base delle quote indicate potranno essere salvaguardati da ulteriori invii massivi ottenendo anche degli incentivi di natura economica. I Comuni che non aderiranno non usufruiranno della clausola di salvaguardia.