Società e Cultura

Mostra d’Arte Presepiale “Hic Jàcet in praesépio”, inaugurata il 5 dicembre a Corleto Perticara


La mostra, gemellata con la XXVI edizione de “Il Presepe a Giffoni”, ripercorre la storia del presepe, da Greccio alla Napoli di Carlo III di Borbone, nel lungo viaggio attraverso le regioni del Mezzogiorno d’Italia fino alle nostre case.
Tre ampie sale del Palazzo, ospitano 36 opere per un unico grande viaggio culturale nella storia del presepe.
Corleto accoglie dunque l’arte con opere autentiche del ‘700 napoletano, tra cui pregevoli bambinelli e natività in legno, insieme a quelle dei grandi maestri ed esponenti della scuola presepiale campana e pugliese e a quelle di tanti giovani artisti e appassionati del Presepe.
Una mostra che ha il merito di aver unito comunità geograficamente distanti, come quella di Greccio e Giffoni, che proprio a Corleto, lo scorso 11 dicembre, hanno siglato un Patto di Gemellaggio tra Pro Loco con la rievocazione storica del Primo Presepe, realizzata per la prima volta fuori da Greccio.
Tra le opere esposte, degno di nota è il presepe del Gemellaggio, realizzato da Cristian Rago e Pinuccio Dabraio, che ha unito due culture stilistiche differenti, entrambe figlie di un Sud che realmente ci appartiene: la scuola Campana con la sua tradizione di costruzione, lavorazione e di colorazione, abbinata a personaggi con i tratti delle figure della tradizione Napoletana, ma vestite con abiti tipici della cultura contadina Lucana.
Spiccano inoltre quelle del tricaricese Giuseppe Dabraio, studioso attento e ricercatore minuzioso dei dettagli, sapientemente applicati con cura e precisione sui suoi personaggi; la “natività corletana”, ambientata a Corleto, di Mario Montano e quelle di maestri ed artisti lucani tra cui Egidio Lauria, Rocco De Bona e Gianluca Votta.
Non manca, infine, uno spazio dedicato alle sezioni AIAP (Associazione Italiana Amici del Presepe) di Maratea, Padula e Salerno con i presepi della tradizione; quelli in stile palestinese; quelli in materiale marino e quelli realizzati dagli alunni del liceo artistico di Maratea.
Se il presepe è un’espressione di Fede, essa nasce da un rapporto di Fiducia, la stessa fiducia che la Pro Loco di Corleto ha saputo infondere alle suore dell’Istituto di religione di Campomorone, proprietarie del Palazzo Lacava, riaperto al pubblico per la prima volta – e per un così lungo periodo- dopo la morte di Ida Lacava, ultima erede della famiglia. Doveroso e sentito il ringraziamento al Rettore del Pontificio Santuario Regionale di Viggiano; ai parroci delle Comunità Parrocchiali di Corleto Perticara, Gorgoglione e Stigliano; ai collezionisti ed agli espositori che hanno ceduto le proprie opere

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