Società e Cultura

Moliterno in primo piano con Calde lontananze (Brendon a Moliterno) di Mario Aldo Toscano

Calde lontananze (Brendon a Moliterno) è una recente pubblicazione di Mario Aldo Toscano, edito dalla Casa Editrice Le Lettere, Firenze.

L’Autore viaggia nei territori e nella storia delle comunità riservando un’attenzione speciale alle aree interne della Basilicata e soprattutto alla Valle dell’Agri dove, nonostante le ingenti risorse naturali, la vita delle popolazioni è rivolta essenzialmente alla soddisfazione dei bisogni più urgenti.

Questa tappa lo porta a Moliterno a poca distanza da Villa d’Agri, in provincia di Potenza, dove ha sempre trascorso parte dell’anno compatibilmente con l’attività didattica di professore ordinario di Storia e teoria sociologica all’Università di Pisa.

Molto stimato in Italia e all’estero, è autore di numerosi saggi scientifici e manuali didattici di valore assoluto, tra i quali l’Introduzione alla sociologia giunta alla 13° edizione e alla settima ristampa.

Una volta in pensione, nel 2011, ha scelto di utilizzare la letteratura come strumento di indagine della condizione umana nella sua terra e sottolineare l’ansia della sua gente per uno sviluppo economico razionale con massime garanzie sul piano della sicurezza ambientale e della salute degli abitanti.

Così sono nate opere letterarie come Calde lontananze che ha la particolarità di essere scritta da uno studioso della materia che frequenta i luoghi di cui scrive, li percorre e li osserva con il metodo e la disciplina dell’uomo di scienza.

E’ un libro elegante, curato in ogni particolare che fa emergere la realtà in tutte le sfaccettature grazie a un’intensità espressiva straordinaria, all’attenzione alle sfumature, ai riferimenti culturali ed alle illustrazioni che ne puntualizzano gli elementi importanti.

Calde lontananze è un omaggio ai cittadini di Moliterno che con tutta l’Amministrazione comunale  hanno espresso, in occasione della presentazione del libro, la loro gratitudine al Professore.

La storia di Moliterno è simile a quella di molti centri della montagna ‘povera o impoverita’ ricchi di risorse umane, ambientali ed artistiche straordinarie, mai adeguatamente valorizzate.

In passato sicuramente ha pesato l’idea degli studiosi del meridione che, a lungo, hanno considerato le aree interne di collina e di montagna adatte solo alla pastorizia ed alla silvicoltura, dove l’emigrazione era ritenuta una naturale valvola di sfogo alla disoccupazione.

Vincenzo Valinoti Latorraca, sindaco appassionato ed attento all’utilizzazione dei fondi pubblici, al capo del Governo Giuseppe Zanardelli, in occasione della storica visita a Moliterno del 18 settembre 1902, chiedeva, tra l’altro,  protezione  e regole a tutela degli emigrati all’estero ed aiuti per un’economia fondata su ‘…una pastorizia ed un’agricoltura depresse, con forme  assolutamente preistoriche e in piena agonia’

Solo nella seconda metà del secolo scorso si è cominciato a considerarle parte integrante di un’ipotesi di sviluppo complessivo del territorio al quale sono in grado di offrire un contributo notevole con le loro potenzialità turistiche, i prodotti dell’allevamento e le risorse ambientali.

Da allora costosi progetti calati dall’alto legati allo sviluppo turistico sono stati realizzati, ma non hanno portato i risultati sperati, né i 2,2 miliardi di euro come royalties petrolifere spesi fino ad ora hanno cambiato la situazione.

Si deduce che per la rinascita di queste aree, oltre alle risorse economiche, occorrano programmi fondati su analisi più approfondite delle realtà che, pur avendo dei tratti in comune, presentano peculiarità tali da costituire una ‘molteplicità di mondi’.

L’Autore esplora Moliterno nel ruolo di un professore inglese, Brendon H.H. Vhitestone, che interpreta con naturalezza grazie alla sua ottima conoscenza della lingua, della letteratura e della società inglese avendo svolto attività di ricerca  anche in Inghilterra.

Il professor Toscano spesso nei suoi libri crea personaggi originali e situazioni particolari che, però, non sono mai fine a se stesse.

In questo caso vuole sottolineare che intende rappresentare la storia e la realtà così come la raccontano i documenti, i luoghi e gli abitanti attraverso le attività quotidiane.

Una forma di neorealismo che assegna all’autore una presenza discreta, ma non indifferente, infatti, il suo sguardo sincero si rattrista e si illumina a seconda che si trovi in presenza di fatti riprovevoli come l’abbandono di cuccioli oppure di un pregevole restauro, un talento artistico, un gesto nobile o uno spettacolo della natura che egli rispetta in forma francescana.

Brendon percorre a più riprese la cittadina, interroga l’architettura e le pietre delle costruzioni sfuggite alla cementificazione, studia documenti, conversa con gli abitanti, partecipa agli eventi culturali, ammira ‘il tesoro delle chiese’ e dei musei.

Così, a poco a poco, si delinea l’identità, la storia e l’anima di questa comunità che  presenta  le difficoltà dei centri delle aree interne del meridione: progressivo spopolamento,  invecchiamento della popolazione, emigrazione dei giovani che, terminati gli studi, sono costretti ad andare via per realizzare le loro aspirazioni.

Il cittadino di Moliterno è apprezzato per la passione e l’intelligenza con cui svolge i suoi compiti ed è orgoglioso della sua storia, delle sue tradizioni, dei suoi valori.

Sono qualità che Brendon rinviene largamente nel suo percorso a partire dalla biblioteca che, oltre alla distribuzione dei libri ed al sostegno agli studenti, svolto peraltro con competenza ed amore, si distingue per la qualità delle proposte culturali, la capacità di sostenere iniziative editoriali e l’impegno nel cercare di soddisfare le esigenze più diverse quasi fosse ‘un consultorio popolare’.

Le ritrova nel Gruppo di animazione 1997 che ha realizzato una ricerca sulle ricette della cucina di Moliterno riportata in appendice, nelle scuole che di regola svolgono attività che riguardano le tradizioni, gli antichi mestieri, il dialetto e negli abitanti di cui apprezza la cortesia, l’ospitalità e la gustosa cucina a base di prodotti tipici.

Ma, la particolarità è che a Moliterno questi valori sono presenti in forma diffusa e da tempo  vengono trasmessi sistematicamente di generazione in generazione attraverso l’esempio.

Moliterno, la Val d’Agri e tutto il meridione sono ‘una realtà, una possibilità, un dramma’ e l’impegno, per quanto generoso, delle forze locali non basta ad arrestarne il declino.

La comunità, comunque, svolge con dedizione i suoi compiti: valorizza i prodotti tipici, si prende cura di se stessa, custodisce i suoi tesori, si fa carico delle esigenze delle persone anziane e dell’educazione e della qualificazione dei giovani ed è pronta a collaborare ad iniziative regionali e nazionali di sviluppo.

Calde lontananze è un  prezioso documento che fa il punto sulla situazione socio economica di Moliterno in continuazione con le ricerche di Giacomo Racioppi nella seconda metà del 1800 e quelle di Vincenzo Valinoti Latorraca a cavallo tra il 1800 ed il 1900 ed è un invito alle Istituzioni a tutti i livelli ad affrontare in modo convinto il problema delle aree interne del meridione.

Rocco   Fellone

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