Politica

Mafia Capitale e sospetti dei giudici su false testimonianze: ci sono quelle di Zingaretti e Bubbico


Per il collegio, presieduto da Rosanna Ianniello che a metà ottobre ha depositato 3200 pagine di motivazione della sentenza che non ha riconosciuto il reato di associazione di stampo mafioso, sono emersi “elementi di reità in ordine al reato di falsa testimonianza” per i testi: Sergio Conti, Antonio Lucarelli, Riccardo Solfanelli, Massimiliano Coladarce, Alberto Picarelli, Costantino Giustozzi, Maurizio Mattei, Nuria Guerra Munoz, Antonio Bravaccini, Alfonso Argentino, Danilo e Moreno Catini, Salvatore Nitti, Biagio Campanale, Gianluca Campagna, Maurizio Franchini, Angelo Chiorazzo, Micaela Campana, Filippo Bubbico, Elisabetta Longo, Rita Caputo, Nicola Zingaretti, Marco Casonato, Andrea Del Figliolo, Daniele Leodori, Carlo Pietropaoli e Patrizia Caprara. Il tribunale ha disposto la trasmissione dei verbali, sempre in ordine alla posizione di Sergio Conti, anche per il reato di falso, assieme all’imputato Angelo Scozzafava e del pentito Roberto Grilli, per una ipotesi di calunnia.

A proposito di Zingaretti, il tribunale – stando alle motivazioni – scrive che “ha reso testimonianza (richiesta dalla difesa di Buzzi) escludendo radicalmente e con indignazione qualunque contatto con chiunque (Gramazio, Venafro, Cionci, Forlenza, Marotta) per la gara Cup, di cui si sarebbe occupato solo a livello di indirizzo politico nella fase della programmazione. E tuttavia tali dichiarazioni non risultano convincenti alla luce dello stretto rapporto di amicizia di Zingaretti con Cionci (che peraltro avevano facili occasioni di incontro lavorando vicini) e del rapporto di assoluta fiducia tra Zingaretti e Venafro (per come affermato dallo stesso Zingaretti), delle intercettazioni telefoniche sopra viste sui rapporti tra Buzzi, Forlenza e Cionci durante lo svolgimento della gara, del valore ingente della gara medesima, nonche’ delle dichiarazioni di Venafro e Scozzafava (di cui appresso) e della figura di Gramazio per come accertata in questo processo come politico corrotto: tutti elementi che appaiono supportare la ricostruzione dell’imputato Buzzi sulla vicenda e che danno adito al sospetto di una testimonianza falsa o reticente di Zingaretti”.

Quanto a Bubbico, le perplessità dei giudici sono legate al fatto che abbia categoricamente escluso, senza risultare del tutto convincente, di avere avuto contatti con il ‘ras’ delle cooperative Salvatore Buzzi: “Ebbene, nonostante la testimonianza contraria del Bubbico – scrive il tribunale -, le conversazioni che lo riguardano, molteplici, provenienti (direttamente ed indirettamente) da fonti diverse e di significato inequivoco, attesterebbero invece suoi contatti con Buzzi, cosi’ da delineare quantomeno il dubbio su un suo possibile coinvolgimento nelle vicende in esame”.

FONTE: HUFFPOST

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