Egregio Presidente Pittella, Le scrivo a nome dei numerosi Lucani onesti che Le chiedono conto delle sue azioni o non azioni, a seguito dello sversamento incontrollato di petrolio causato dal Centro Olio Val D’Agri dell’ENI in zona industriale di Viggiano.
Dal 3 Febbraio 2017, dopo che Lei è venuto a conoscenza che era in atto uno sversamento incontrollato di petrolio dal COVA di Viggiano, quali provvedimenti ha preso?
In particolare le chiediamo:
- Perché lo stesso giorno 3 Febbraio non ha emesso , applicando il principio di precauzione , un provvedimento di blocco delle attività del COVA ENI di Viggiano , evitando un ulteriore inquinamento del sottosuolo?
- Perché non ha emesso un decreto presidenziale che ordinasse all’ARPAB che, oltre al sopralluogo al pozzetto esterno sequestrato dal NOE, di accedere il giorno 5 Febbraio all’interno del Centro Olio per accertare la provenienza e le cause dello sversamento di petrolio?
- Perché tale ordinanza di accesso e sopralluogo dell’Arpab non è stata emessa nemmeno il giorno 18 Febbraio, dopo che ENI ha dichiarato alla stampa di aver individuato la provenienza dello sversamento in un serbatoio di stoccaggio e di averlo messo in sicurezza?
- Perché ancora ad oggi non si conosce come sia stato realizzato il bacino di contenimento attorno al serbatoio V220-TB-001, previsto dalle norme, da chi sia stato collaudato e come mai non ha fermato il petrolio uscito dal fondo del serbatoio?
- Come è stato costruito tale bacino di contenimento e perché non è a tenuta, come le norme di prevenzione incendi prevedono?
- Perché l’ENI è stata autorizzata ad effettuare più di 100 trivellazioni e sondaggi in zona industriale di Viggiano per fare un Piano di Caratterizzazione dell’area oggetto dello sversamento senza la presenza di alcun funzionario dell’Arpab o che rappresentasse l’Amministrazione Pubblica durante i carotaggi e durante le operazioni di aspirazione di acqua e petrolio dai pozzetti effettuate 24 h/24 dal giorno 3 Febbraio ad oggi?
- Quale valore può avere un Piano di Caratterizzazione dell’Area i cui sondaggi e carotaggi sono stati effettuati dalla stessa ENI, responsabile della fuoriuscita di petrolio, senza alcun controllo dell’Amministrazione in loco?
Per Venerdì 17 prossimo l’Assessore Pietrantuono ha reso noto di aver convocato una Conferenza di Servizio per analizzare il Piano di Caratterizzazione dell’area Industriale oggetto dell’inquinamento e allora, visto il Suo comportamento omissivo avuto fino ad oggi, sig. Presidente Pittella, ci si chiede legittimamente se non si voglia con questa Conferenza di Servizio, completare il balletto farsa che metta un coperchio sulla faccenda:
approvando un Piano di Caratterizzazione elaborato e proposto da ENI; delegando alla stessa ENI la possibilità di effettuare e completare le operazioni di disinquinamento dell’area; classificando così l’accaduto come semplice ed inevitabile incidente, con conseguenze limitate e circoscritte che ENI ha già provveduto ad eliminare, come già anticipato dall’A.D. di ENI De Scalzi.
Ciò naturalmente significherebbe, a parere mio e di tutto il Popolo Lucano, solo Mettere una pezza o un coperchio al grave incidente verificatosi.
Spero che non consideri idiota il Popolo Lucano, che Lei rappresenta ed a cui Lei deve umilmente dare conto delle Sue azioni e delle Sue eventuali omissioni.
Il Popolo Lucano si aspetta che Lei non solo indaghi a fondo sulla causa dello sversamento, di come sono stati realizzati i bacini di contenimento di quel serbatoio e degli altri tre in esercizio e ne ordini il fermo fino a quando non saranno sicuri ed adeguati alle norme vigenti in materia di prevenzione per evitare altri incidenti, accerti con personale tecnico l’entità dell’inquinamento con un Piano di Caratterizzazione e sondaggi e carotaggi effettuati sotto il controllo di tecnici regionali e provveda, con spese a carico di ENI s.p.a., alle opere di disinquinamento ambientale.
Risponda signor Presidente Pittella a mezzo degli organi di stampa ed a mezzo WEB; il Popolo Lucano, sovrano in Terra di Basilicata, attende Sue risposte chiare ed esaustive in cui si palesi con chiarezza che egli rappresenta la Terra di Basilicata e non gli interessi delle lobby petrolifere, risposte in cui Lei applichi le Sue prerogative di controllo e di garante della salute dei cittadini con azioni e provvedimenti e non con dichiarazioni di intenti fatte a tempo scaduto.
Al Procuratore della Repubblica di Potenza, che legge per conoscenza e che sta già indagando sullo sversamento di petrolio e sui conseguenti danni per l’ambiente, chiedo che, alla luce dei fatti sopra riportati, accerti tutte le eventuali responsabilità per colpa grave e/o dolo in omissioni in atti di Ufficio verificatesi fino ad oggi, in merito a mancanza di controlli preventivi sugli impianti del Centro Olio ed in particolare sui bacini di contenimento dei serbatoi di stoccaggio del petrolio e per la mancanza di provvedimenti di fermo degli impianti atti a preservare l’ambiente e la salute pubblica in presenza di sversamento continuato dal 23 Gennaio al 18 febbraio di liquido pericoloso per l’ambiente e per la salute, nonchè alla mancata applicazione del principio di precauzione con il blocco degli impianti del COVA ENI di Viggiano.
In fede Ing. Antonio Alberti