Lavoro

Le fake news sul lavoro in Basilicata. “Noi Lucani abbiamo visto cose che voi umani…”


Quando si toccano le tematiche del lavoro, specie in Basilicata terra nota per le fake news sull’elevato tasso di occupazione, nella gran parte dei casi si va a destabilizzare quello status quo che vive della negazione strumentale di quei diritti che fanno da muro contro quelle disuguaglianze neoliberistiche che hanno come unico scopo quello di ridurre il lavoratore ad un mero numero così che possa diventare un pezzo del “macchinario”, facilmente sostituibile se questi non dovesse accettare, in modo passivo, “bizzarri” contratti, aumento esponenziale delle ore lavorative, paga da fame.

“E’ il mercato, bellezza!” direbbe qualche imprenditore col culo degli altri. E’ di questi giorni la notizia, l’ennesima, portata alla ribalta solo da qualche quotidiano, riguardante cinquantuno dipendenti di una prestigiosa azienda lucana che dovranno cercarsi una nuova occupazione poiché impossibili da “ricollocare”. Una storia che si ripete nel quotidiano, con centinaia di imprese che chiudono i battenti, mettendo in difficoltà migliaia di lavoratori. Questa gente, ormai, non fa più notizia poiché viviamo in una terra che ha la tendenza a fagocitare altro genere di informazioni come regalare titoloni sull’elezione di Polese a segretario del Pd, a fare scoop su allerte meteo inesistenti, a sprecare inchiostro sulla stazione di Matera.

Una decontestualizzazione di informazioni utilizzata per manipolare sempre più una realtà priva di sbocchi a carattere lavorativo. Perchè, diciamocela tutta, non siamo affatto la Regione delle start-up come qualcuno vorrebbe farci credere né tanto meno quella di flussi turistici importanti. Siamo, senza scendere nella retorica, semplicemente, ottusamente, una terra di disperati dove i giovani indossano i panni degli emigranti 2.0 e dove transitano cooperative e società che pretendono, nelle logiche di massimizzazione del profitto, di retribuire i dipendenti con un piatto di lenticchie dando loro l’illusione di potersi regalare, in futuro, un pasto luculliano, mentre i dati, quelli veri, assumono un aspetto impietoso.

I paragoni impossibili con altre regioni si sprecano, originando una distorsione percettiva che va a braccetto con menti oziose e indolenti. Quanto sta accadendo è la dimostrazione impietosa che non abbiamo istituzioni all’altezza, in grado di sbattere i pugni sul tavolo del lavoro così da rispondere alle esigenze della comunità Lucana. Sono, invece, insuperabili, a vendere fumo e stendere il tappeto rosso a esotici imprenditori che hanno immiserito la nostra terra lasciandoci solo macerie. Ciò che è accaduto negli ultimi decenni ha un che di distopico, un esperimento mal riuscito che ha generato solo demoni. Volendo citare Blade Runner: “Noi Lucani abbiamo visto cose che voi umani…”.

Mimmo Toscano

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