Petrolio in Val d'Agri e Valle del Sauro

Le associazioni pugliesi e lucane si oppongono all’impianto mobile di trattamento reflui a Viggiano


L’UNICA MESSA IN SICUREZZA (MISE) UTILE E’ LA CHIUSURA DEL COVA

Apprendiamo che con istanza del 21 aprile 2017 la società Eni Spa ha presentato alla regione Basilicata, alla Provincia di Potenza e ai comuni di Grumento e di Viggiano (oltre che al Consorzio di Sviluppo Industriale A.S.I.) istanza di autorizzazione temporanea a:

·         trattare le acque superficiali mediante impianto mobile;

·         allocare tale impianto mobile nel punto di emungimento posto all’uscita del dreno e quindi a monte della S.S. 598;

·         inviare suddette acque trattate all’impianto di trattamento di proprietà ASI.

La società chiede, pertanto, l’emissione di Ordinanza Presidenziale al fine di procedere con le suddette operazioni.

Eni Spa ha presentato alla Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza e ai comuni di Grumento e di Viggiano oltre che al Consorzio di Sviluppo Industriale A.S.I., un’istanza di autorizzazione temporanea al trattamento delle acque superficiali mediante l’utilizzo di un impianto mobile da allocare nel punto di emungimento posto all’uscita del dreno e, quindi, a monte della S.S. 598, con anche richiesta di invio delle acque all’impianto di trattamento di proprietà ASI.

La società nella nota precisa anche che a seguito dell’azione di messa in sicurezza d’emergenza sia nelle aree interne sia in quelle esterne al Cova vi è la necessità di installare nei pressi della tubazione drenante ubicata a valle della statale 598, un secondo impianto mobile di trattamento acque reflue per abbattere i livelli della contaminazione da Solventi Organici. In questo modo, la società chiede sostanzialmente l’invio dopo il trattamento, alla tubazione ivi ubicata ed adducente alla linea consortile di proprietà ASI per il successivo invio all’impianto biologico di trattamento e che a tal fine l’Eni ha anticipato anche l’installazione di un sistema di trattamento.

La società nella richiesta di autorizzazione all’impianto mobile di trattamento dei reflui precisa anche che con tali operazioni di MISE sono state riempite alla data del 21 aprile c.m un numero considerevole di autobotti indicato in 63, per cui in attesa dell’arrivo dei bollettini analitici per la caratterizzazione del rifiuto, sono state presentate diverse richieste di autorizzazione ai comuni di Grumento Nova, Viggiano e Montemurro e che a fronte della portata del refluo e del numero considerevole di autobotti ritiene necessari l’installazione e l’esercizio dell’impianto di trattamento e che sia autorizzata con apposita ordinanza il servizio di trattamento delle acque superficiali mediante impianto mobile.

Il sistema di trattamento delle acque, secondo la società, ha una capacità di trattamento adeguata alle esigenze ed è stato installato secondo la configurazione impiantistica riportata nel “Layout dell’impianto” allegato dalla società SIMAM Spa.

La società precisa anche che il flusso dei liquidi trattati in uscita saranno inviati all’impianto consortile ASI di Viggiano.

A tale richiesta si oppongono con fermezza le associazioni ambientaliste di puglia e di Basilicata protagoniste della MARCIA SALVALACQUA lo scorso 27 maggio a Matera. Le stesse hanno hanno inviato a tutte le istituzioni una nota formale ribadendo che il progetto di smaltimento mobile dei reflui e il relativo progetto SIMAM di trattamento mobile acque reflue deve essere soggetto alla VIA-Valutazione di Impatto Ambientale (fonte http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/detail.jsp?sec=109287&otype=1011&id=109314) e che al momento non risulta pubblicato sul sito della Regione Basilicata alcun decreto di compatibilità dell’impianto.

Per queste ragioni è stata inviata una formale diffida affinché non sia rilasciata alcuna autorizzazione e per un impianto e per un progetto di trattamento mobile dei reflui che si considera potenzialmente impattante per un ambiente già caratterizzato dallo sversamento di petrolio fuoriuscito dal centro Olio di Viggiano.

Avverso il predetto progetto di installazione di impianti mobili di trattamento e di smaltimento dei reflui le associazioni ambientaliste avevano evidenziato numerose criticità e potenziali impatti ambientali sollecitando la Regione Basilicata a non emettere decreto di compatibilità, richiesta formalizzata anche da Mediterraneo no triv che aveva anche chiesto il coinvolgimento diretto e democratico della popolazione che vive nel territorio ove sarà collocato l’impianto, coinvolgimento da attuare con un‘inchiesta pubblica finalizzata alla partecipazione e alla trasparenza.

Tuttavia, la Regione Basilicata non si è mai pronunciata in merito alla legittima richiesta di inchiesta pubblica e non risulta neanche pubblicato il decreto di compatibilità ambientale del progetto di installazione di impianti mobili di trattamento e di smaltimento dei reflui (fontehttp://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/section.jsp?sec=102925).

Quei territori, a fronte proprio dello sversamento di idrocarburi dal Centro OLI di Viggiano (configurato per legge come “incidente rilevante” accaduto a “impianto soggetto alla Seveso III” e come tale catalogato tra le industrie “soggette a rischio di incidente rilevante”) non non possono permettersi un altro impianto industriale potenzialmente impattante per l’ambiente e soprattutto per l’acqua del Pertusillo.

I livelli di rischi sono tali che l’unica MISE davvero utile è quella che preveda la chiusura definitiva del Centro Oli. Per questi motivi si chiede alla Regione Basilicata, ai Comuni di Grumento Nuova, di Viggiano e di Montemurro e al Consorzio ASI oltre che alla provincia di Potenza e a tutti i destinatari della richiesta del 21 aprile 2017 inviata da ENI spa, di respingere la richiesta così formulata dalla società Eni Spa in quanto potenzialmente impattante per l’ambiente e si chiede di applicare il principio di precauzione al fine di perseguire la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e il rispetto dell’integrità delle acque del Pertusillo, si diffidano le massime autorità sanitarie competenti in materia e nelle persone del Sindaco di Grumento Nova, di Viggiano, di Montemurro e del Presidente della Regione Basilicata in carica, affinché esprimano giudizio negativo in merito alla richiesta dell’ENI Spa.

Mediterraneo no scorie ( già Mediterraneo no triv)

Cova Contro

Briganti d’Italia

No Scorie trisaia

Rete Appulo-Lucana SALVALACQUA

Laboratorio per Viggiano

Associazione Catalite di Sarconi

Osservatorio Popolare Val D’Agri

 Intercomunale Lucania 

Città Plurale Matera

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