Prende corpo l’ipotesi che a causare la morte di migliaia di carpe nel Basentello sia stato un virus. I risultati delle analisi sui resti dei pesci arriveranno martedì, ma i tecnici dell’istituto di zooprofilassi di Puglia e Basilicata avanzano l’ipotesi che la moria sia colpa di un’infezione.
«Da quello che sappiamo fino ad ora – spiegano dall’istituto – non ci sono plausibili sospetti che la moria possa essere causata da un inquinamento, visto che le verifiche eseguite dall’Arpab non hanno rilevato tracce di contaminazione nelle acque della diga. Inoltre, ad essere colpita è stata una sola specie e gli esemplari sono tutti della stessa dimensione e in piena fase riproduttiva».
Da qui il convincimento che ad uccidere i pesci sia stata una malattia virale. Per saperlo con certezza bisognerà attendere i risultati delle analisi che dovrebbero arrivare martedì prossimo dal centro di referenza di Padova. I test di laboratorio, infatti, sono ancora in corso. Vere e proprie autopsie per accertare la presenza di sostanze tossiche come ad esempio metalli pesanti o policloruri bifenili (oli industrali), anche se i resti dei pesci sono arrivati in avanzato stato di decomposizione.
L’Arpab dice che le acque della diga del Basentello non sono inquinate. L’agenzia per la protezione dell’ambiente ha comunicato ufficialmente che «tutti i parametri chimici determinati sul campione di acqua prelevato non hanno evidenziato situazioni di potenziale contaminazione, tali da poter essere responsabili della moria di pesci». La nota è firmata da Adele Camardese, dirigente dell’ufficio risorse idriche dell’agenzia regionale. Si riferisce ai campionamenti effettuati il 19 aprile scorso. La palla è passata quindi all’istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata che sta effettuando verifiche sui resti dei pesci. I risultati attesi per il due maggio dovrebbero chiarire finalmente le cause della moria. Poiché ad essere stata colpita è una sola specie l’ipotesi è che ad uccidere sia stato un virus. Ma anche il caldo degli ultimi giorni potrebbe avere le sue responsabilità. Intanto, a giorni si attendono anche gli esiti dei campionamenti fatti dall’Arpa Puglia. In questa incertezza resta ancora in vigore l’ordinanza del sindaco di Genzano, Rocco Cancellara, che vieta la pesca e l’utilizzo dell’invaso per l’abbeveramento degli animali. Nelle prossime ore si spera la situazione dovrebbe essere più chiara.
Pino Perciante – La Gazzetta del Mezzogiorno