Società e Cultura

L’Arpa Viggianese apre il Festival Internazionale “Suoni d’Arpa” di Saluzzo


Il 2 settembre riparte una delle più prestigiose manifestazioni dedicate all’arpa in Italia: il Festival Internazionale “Suoni d’Arpa” di Saluzzo (Cuneo), organizzato dall’Associazione Italiana dell’Arpa e la Salvi Harps, che fino al 7 Settembre ospiterà ospiterà grandi artisti provenienti da tutto il mondo.

Proprio la serata inaugurale del Festival è stata affidata all’Ensemble della Scuola dell’Arpa Viggianese; con il titolo “Canti e danze della Tradizione Viggianese”, l’evento sarà incentrato sul repertorio dei “musicanti girovaghi” recentemente registrato dal nostro gruppo nel CD “Fremer l’arpa ho sentito per via…” per la casa discografica Tactus.

L’Ensemble, diretto da Sara Sìmari, si esibirà presso la prestigiosa Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e sarà composto da Gloria Birardi, Claudia Falcone, Dafne Nardella, Antonella Pecoraro, Caterina Setaro, Francesca Stella, Paola Testa (arpe), Piero Gallina (violino), Magda Muscia (flauto) e Andrea Lombardo (percussioni).

Ma la presenza della tradizione musicale lucana non si limiterà solo al concerto del 2 settembre: altre due occasioni sono volte all’affermazione e promozione di storia e repertorio. Per tutta la durata del Festival, dal 2 al 7 settembre, sarà esposta la mostra fotografica “I Viggianesi. Itinerant Street Musicians and great Harp Virtuosos from Southern Italy. From the artistic Neapolitan Nativities to the Salvi Family” che guiderà i visitatori sul prodigioso cammino che compirono i padri dell’arpa.

La mostra, curata da Maria Lucia Marsicovetere e Sara Sìmari, è promossa dall’Associazione Arpa Viggianese, Centro Rodari per la Musica e Comune di Viggiano.

Il 3 settembre sarà protagonista ancora il repertorio agro-pastorale. I brani selezionati dalla raccolta “Italian Folk Dances from the Viggiano Tradition” (Ed. Ut Orpheus) saranno eseguiti come prova d’obbligo nell’ambito del 7th International Harp Contest in Italy che conta partecipanti da ben 69 paesi diversi. È da sottolineare l’eccezionalità di questo ultimo evento che, per la prima volta in assoluto, riconosce dignità al repertorio degli arpisti girovaghi per peculiarità e tipicità degna di essere conosciuta, apprezzata ed eseguita in tutto il mondo.

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