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La “Donna Globale Luce” dell’artista lucano Yusuf Hayate, originario di Paterno


Il 13 dicembre u.s. la Fondazione Nuova Specie ha inaugurato una nuova opera artistica dello scultore lucano Yusuf Hayate: “Donna Globale Luce”, un omaggio alla grandezza del femminile cosmico e alle madri psichiatrizzate 

Il 13 dicembre u.s. presso il Villaggio Quadrimensionale sede della Fondazione Nuova Specie onlus, a Troia (FG), vi è stata la presentazione della nuova scultura lignea dell’artista lucano Yusuf Hayate, originario di Paterno.

La scultura è inserita all’interno della “Fontana dell’eterno ritorno”, una delle tante opere artistiche presenti al Villaggio Quadrimensionale, insieme al Mosaichaos, il Muro dell’Utero ᴪ, l’Agorà sospesa, il muro del Procedere incerto, il Luogo Primo e altre opere non ancora concluse.

La realizzazione della statua lignea, scolpita nel tronco di un albero di ulivo, manifesta le particolari doti artistiche dello scultore, che ha denominato l’opera: “Donna Globale Luce”, partendo dal punto di vista proposto dalla Fondazione Nuova Specie.

La scultura rappresenta una bella donna che si slancia verso il cielo e guarda il cosmo, a indicare che oggi dovremmo guardare al cosmo, che il nostro pianeta ed esistenza non hanno un senso se non li inseriamo in una prospettiva più ampia, universale.

La donna è incinta e mostra un feto all’interno di una pancia aperta, per ricordare che le “gravidanze psiché” oggi, cioè quelle che riguardano la nostra crescita interiore, sono esposte a rischio, non sempre giungono a termine, infatti siamo pieni di “feti dismaturi”, come il dottor Loiacono scrisse già nel 1989 in una rivista dell’Università di Bologna, “Sociologia Urbana e rurale”.

Vi sono altri particolari “inquietanti” dell’opera: la presenza di un teschio nella parte superiore, e,  nella parte posteriore, di una serie di catene che trascinano una croce piantata nel terreno, su cui è poggiato un corvo. La croce e le catene rappresentano i pesi che hanno portato le donne nella storia, la loro psichiatrizzazione, legate da catene, come una camicia di forza. L’artista lucano ha voluto infatti dedicare la scultura “alle nostre madri psichiatrizzate”.

Chi vuole crescere oggi deve tener conto delle proprie parti morte, dei teschi che ha dentro, delle croci che si trascinano, e che potrebbero rappresentare degli ostacoli al fatto che la donna globale diventi cosmica.

La speranza è forse rappresentata dalla presenza del corvo: animale notoriamente legato alla morte, che però è anche simbolo del volo, dell’apertura ad una nuova prospettiva.

Parlare di “Donna globale” non riguarda solo le donne, ma il femminile in genere, che quindi interessa anche i maschi. In tal senso, bisogna andare oltre la prospettiva della “diversità di genere”. Non basta affermare la grandezza delle donne. Oggi il femminile deve tener conto delle croci subite, dei legacci, dei teschi, delle cose morte che ci si porta dentro, che possono essere una spinta al cambiamento.

La statua “Donna globale Luce” è inserita all’interno della fontana dell’eterno ritorno, ricordando che l’acqua e la luce sono i due elementi fondamentali per la nascita della vita, ma anche per simboleggiare che per procedere nel mondo di oggi è necessario mettere insieme vita (acqua) e conoscenza (luce). E per ricordarci che possiamo diventare esseri cosmici che guardano in su, sapendo che però stiamo in un pianeta pieno di problemi, di disagi, di catene da affrontare e da sciogliere.

È possibile visitare l’opera e le altre realizzazioni artistiche contattando il numero 3201791607.

Per saperne di più: www.nuovaspecie.com  www.metodoallasalute.blogspot.it

Pagina Facebook: Nuova Specie

 

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