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Influenza: cos’è, come curarla e come prevenirla


L’influenza, da non confondere con tutte quelle sindromi para o similinfluenzali definite con l’acronimo ILI (Influenza Like Illness), è una malattia infettiva causata dal virus dell’influenza.

Esistono diversi ceppi di virus influenzale che di anno in anno circolano nella popolazione trasmettendosi dai soggetti infetti a quelli suscettibili, cioè non immunizzati. I virus circolanti nella Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, quindi, anche in Italia nel corso della stagione 2019/20, sono di ceppo A e B, anche se tra i virus influenzali ve ne sono anche di appartenenti ai ceppi C e D. La distinzione in ceppi avviene sulla base degli antigeni presenti sulla superficie del virus che stimolano il sistema immunitario dell’organismo ospite, ma sono utili anche per poter preparare i vaccini antinfluenzali. La trasmissione del virus da un soggetto infetto avviene per via aerea e si realizza attraverso colpi di tosse, starnuti, ma anche semplicemente con il parlare. Per tali ragioni, chi si trova in prossimità del soggetto contagioso e non è immunizzato, può infettarsi. Altre possiblità di trasmissione sono legate alla contaminazione di mani ed oggetti tramite le goccioline emesse con le modalità innanzi riportate per cui, una volta che mani ed oggetti contaminati vengono a contatto con la bocca, ci si può infettare. Di qui l’importanza anche di una corretta è frequente igiene delle mani.

Il soggetto che ha contratto l’infezione, è contagioso volta da uno/due giorni prima dell’inizio dei sintomi influenzali e fino a cinque giorni dopo l’inizio di essi, raramente la contagiosità dura fino a 10 giorni. La modalità di trasmissione del virus rende l’influenza particolarmente contagiosa e ciò spiega l’andamento epidemico con interessamento di milioni di persone nell’emisfero settentrionale durante i mesi invernali. Anche le condizioni climatiche del periodo invernale giocano un ruolo importante nel favorire la contagiosità a causa della riduzione delle capacità di difesa delle prime vie aeree dovuta alle basse temperature e del fatto che più spesso si condividono spazi al chiuso i quali favoriscono il contatto ravvicinato tra persone e, quindi, il contagio. In Italia, sulla base dell’ andamento epidemiologico degli anni passati, il picco epidemico, cioè il massimo del numero di casi di influenza, si registra di solito tra la seconda metà del mese di gennaio e l’inizio di febbraio.

SINTOMI
Dopo un brevissimo periodo di incubazione (24/48 ore) dopo il contagio, i sintomi si manifestano in maniera evidente. Essi sono di tipo respiratorio e generali. Tra i primi ricordiamo mucositi, cioè infiammazione delle mucose delle prime vie aeree che fanno pensare al raffreddore, ma anche congiuntivite. Inoltre, compaiono tosse, cefalea, astenia, mialgie (dolori muscolari), dolori ossei, malessere generale, febbre, mal di gola. La febbre, superiore ai 38°C, nei bambini può avere anche puntate fino a 39-40°C. Rari, ma possibili, anche sintomi a carico del tratto gastrointestinale, quali nausea, vomito, diarrea, che possono presentarsi soprattutto nei bambini. I sintomi di solito durano 3/4 giorni, anche se in alcuni casi possono avere durata maggiore. La tosse può persistere fino a due settimane.

COMPLICANZE
Come descritto innanzi, di solito la guarigione avviene entro una settimana senza richiedere particolari cure mediche. Nei soggetti sani ed in salute, raramente si hanno complicanze. Purtroppo, però, nei soggetti ad alto rischio si possono verificare complicanze gravi o addirittura mortali. Rientrano tra questi soggetti coloro che sono affetti da malattie croniche, gli obesi severi, i bambini molto piccoli (tra 6 mesi e 5 anni di età), le donne in gravidanza, soggetti sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario.
Le complicanze più importanti possono essere: -Sovrapposizione di un’infezione batterica a carico dell’apparato respiratorio, tra l’altro la più frequente, con comparsa di una bronchite o di una polmonite o, ancora, otite e sinusite, in particolare nei bambini.
-Coinvolgimento dell’apparato cardiovascolare con interessamento del cuore (miocardite).
-Interessamento del sistema nervoso.
Le complicanze si manifestano in oltre il 50% dei casi in soggetti con età superiore ai 65 anni. Nei diabetici l’influenza può alterare i livelli di zucchero nel sangue, causandone un aumento e, nelle persone con diabete mellito di tipo 1, causare chetoacidosi. Se l’influenza è contratta in corso di gravidanza, si può avere travaglio prematuro (prima della 37a settimana di gestazione) o la nascita di un bambino di basso peso. Raramente si può avere aborto spontaneo. Complicanze più rare possono essere: tonsillite, convulsioni (nel bambino con febbre alta), meningite e perfino encefalite.

DIAGNOSI
La diagnosi di influenza è effettuata sulla base dei sintomi clinici. La certezza, però, si può avere solo con l’isolamento del virus influenzale che è eseguito solamente presso laboratori specifici.

COME CURARE L’INFLUENZA

Le persone in salute ed in forma non hanno di solito necessità di consultare un medico nel caso in cui contraggano l’influenza o abbiamo sintomi simil-influenzali. Il rimedio è il riposo a casa, stare al caldo e bere molti liquidi per evitare la disidratazione. Si possono assumere farmaci antinfiammatori ed antipiretici per combattere i dolori e la febbre. Astenersi dal lavoro o da scuola fino a guarigione che, di solito, richiede una settimana. Se vi sono condizioni a rischio o altre fragilità, è opportuno sottoporsi a visita del medico di famiglia. Si tratta, in particolare, di soggetti di 65 anni di età o oltre, donne incinte, soggetti con malattie croniche, con indebolimento del sistema immunitario. È consigliata la visita medica se si sviluppa dolore al petto, se si accusa mancanza di respiro o difficoltà di respirazione, tosse con sangue e peggioramento del quadro clinico dopo una settimana, invece della guarigione. In questi casi potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica per attenuare i sintomi, controllare eventuali pericolose complicanze e guarire più rapidamente. Oltre ai farmaci antinfiammatori ed antipiretici, necessari a controllare i sintomi dell’influenza come riportato, si dispone anche di farmaci ad azione antivirale che, però, possono essere utilizzati solo in casi selezionati secondo le indicazioni di linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e vanno somministrati precocemente.

PREVENZIONE
Il modo più efficace per controllare il rischio di contrarre l’influenza è quello di vaccinarsi. Con la vaccinazione si raggiungono più obiettivi come aumentare notevolmente la probabilità di non contrarre la malattia e quello, nel caso si sviluppassero i sintomi influenzali, di manifestare una sintomatologia lieve e, generalmente, non seguita da complicanze. Infine, la vaccinazione, se estesa ai soggetti per i quali è indicata, riduce la circolazione del virus nella popolazione e, quindi, il rischio di contrarre l’infezione.

VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE
Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutti i soggetti che non abbiamo specifiche controindicazioni alla sua somministrazione. L’immunità da vaccino inizia circa due settimane dopo la somministrazione per poi annullarsi nell’arco di 6-8 mesi. Per questi motivi, ma anche perché i virus influenzali possono variare da stagione a stagione, è necessario vaccinarsi ogni anno. La somministrazione è eseguita per via intramuscolare nel muscolo deltoide (braccio) per tutti i soggetti di età superiore a 2 anni.
Mentre, per i più piccoli, è consigliato il muscolo antero-laterale della coscia. Una sola dose è sufficiente a creare l’immunità in coloro che rispondono positivamente alla vaccinazione. Il vaccino, preparato con le metodiche più moderne e valide scientificamente, è sicuro.
Soggetti a maggior rischio di complicanze se contraggono l’influenza e per i quali è fortemente raccomandata la vaccinazione sono:
-Coloro che hanno età pari o superiore a 65 anni.
-Coloro che, in età compresa tra 6 mesi e 65 anni, sono affetti da:
1 malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
2 malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
3 diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
4 insufficienza renale/surrenale cronica
5 malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
6 tumori
7 malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
8 malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
9 patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
10 patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
11 epatopatie croniche.

-Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.

-Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.

Inoltre, la vaccinazione è raccomandata a:
-Persone che possono trasmettere l’infezione a soggetti ad alto rischio come medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali
-Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).
-Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
-Forze di polizia
-Vigili del fuoco
-Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa
-Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani come:
Allevatori
Addetti all’attività di allevamento
Addetti al trasporto di animali vivi
Macellatori e vaccinatori
Veterinari pubblici e libero-professionisti
Altre categorie
-Donatori di sangue

La vaccinazione può essere eseguita fino a fine dicembre in ragione dell’andamento epidemico descritto innanzi ma, ovviamente, prima ci si vaccina e prima ci si immunizza e, quindi, prima si è coperti contro il rischio di contrarre l’influenza.

Bruno Masino

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