L’incontro si è tenuto sabato sera a Viggiano, nella mediateca del Centro Sociale, organizzato dall’ingegnere Antonio Alberti, che dopo aver spiegato tecnicamente quali siano le mancanze e le carenze dell’impianto COVA di Viggiano e cosa sia successo con lo sversamento di milioni di litri di petrolio in zona Industriale di Viggiano, ha sollecitato il Sindaco affinché valuti un provvedimento di chiusura del COVA.
COVA, ribadisce l’Ingegnere Alberti: “che potrà ritornare in funzione solo dopo un accurato progetto di revisione ed idonei lavori di ripristino delle condizioni di funzionamento in sicurezza, si tratta innanzitutto di rispetto delle regole; qualsiasi impianto che sia privo di autorizzazione ( l’AIA del COVA è scaduta in Marzo 2016) e che abbia causato un incidente (come è successo al COVA per la fuoriuscita incontrollata di idrocarburi) sarebbe stato chiuso immediatamente e sarebbe stato riaperto solo dopo idonei interventi di adeguamento. Non si possono adottare due pesi e due misure con ENI e con i semplici cittadini, artigiani e imprenditori”.
Sollecitato sulle questioni è intervenuto anche il Sindaco di Viggiano Amedeo Cicala: “la preoccupazione maggiore è per la ricaduta che si avrebbe sull’occupazione e non sulla mancanza di entrare di royalties; noi non vogliamo mettere la polvere sotto il tappeto, anzi abbiamo collaborato con l’ufficio tecnico del Comune dando documenti ai Carabinieri del NOE sulla questione sversamento di Petrolio nella zona industriale e in un incontro con i sindaci della valle abbiamo chiesto agli stessi carabinieri del NOE cosa stiano facendo per la situazione invaso del Pertusillo. Io già da diverso tempo sto ribadendo che ci vuole un controllo permanente di almeno 20 tecnici, di un ente pubblico, che monitori le condizioni di funzionamento del COVA e la salvaguardia ambientale tanto cara a me e alla mia amministrazione”.
A ciò ha replicato l’Ingegnere Alberti che l’occupazione non subirebbe alcun contraccolpo in quanto le stesse maestranze che ora lavorano per la produzione e la manutenzione verrebbero utilizzate per la bonifica e per la manutenzione straordinaria all’impianto che ne seguirebbe. Inoltre anche il mancato introito di royalties sarebbe compensato dalla richiesta di risarcimento danni del Comune.
L’ingegnere Alberti ha anche riaffermato che un progetto, come quello della SIMAM, per la realizzazione di un impianto temporaneo (durata due anni) di trattamento dei rifiuti liquidi prodotti dal COVA Eni di Viggiano, non vada realizzato e lui stesso presenterà le motivazioni tecniche alla Regione che portano a dire NO. Ha denunciato all’ASI con largo anticipo che il lotto su cui si chiedeva di installare l’impianto SIMAM è di proprietà della soc. LI.BO. e quindi non cedibile e soggetto al vincolo di utilizzo e pertanto non idoneo all’installazione dell’impianto. Finora Non ha ricevuto risposta in merito e lui suppone che qualcuno voglia mettere le “carte a posto” facendo risultare richiedente il lotto SIMAM e quindi legittimata all’uso del suolo. Se ciò avvenisse, è intenzione dell’ingegnere, denunciare il fatto alla Procura della Repubblica per falso in atto pubblico.
DOCUMENTO COMPLETO SULLE MOTIVAZIONI TECNICHE AL NO DELL’IMPIANTO SIMAM CHE OGGI L’INGEGNERE ALBERTI MANDERA’ ALLA REGIONE BASILICATA Osservazioni Simam 2017
A fine incontro un dibattito in cui ha partecipato il Sindaco di Sant’Arcangelo Vincenzo N. Parisi.
SERVIZIO VIDEO CON INTERVISTA ALL’INGEGNERE ALBERTI E L’INTERVENTO DEL SINDACO DI VIGGIANO AMEDEO CICALA