Quanti ettari del nostro patrimonio forestale si sarebbero salvati e quanti turisti in più sarebbero arrivati nel Metapontino e a Matera se la struttura aeroportuale di Pisticci fosse diventata base operativa per i servizi di protezione civile e contemporaneamente avesse avviato i primi voli commerciali? E’ l’interrogativo che è fortemente attuale dopo la giornata che segna altri roghi diffusi sia in provincia di Matera che nell’area sud della provincia di Potenza e la cerimonia di gemellaggio tra Matera e Metaponto. In entrambi i casi l’aviosuperficie Enrico Mattei è il “convitato di pietra”: tutti la conoscono e tutti la ignorano. Eppure non è difficile fare due conti per verificare che almeno un paio di velivoli posizionati a Pisticci in aggiunta all’unico elicottero a disposizione con base a Viggiano avrebbero avuto un effetto direttamente più importante per la tempestività dello spegnimento degli incendi divampati sinora, risparmiando vegetazione dalle fiamme, e che il gemellaggio tra Matera e Metaponto è monco senza un aeroporto in grado di intercettare i flussi di visitatori diretti nella Capitale Europea della Cultura 2019 specie quelli che non hanno alcuna intenzione di sprecare una mezza giornata di viaggio. E per restare ai conti, la Basilicata avrebbe risparmiato ettari ed ettari di bosco e pinete e soldi per l’economicità della base operativa unica di servizi di protezione civile a Pisticci.
Purtroppo – è proprio il caso di dire – un’altra stagione estiva è andata in fumo con nuovo rinvio a vicende burocratiche che riguardano i lavori da ultimare, a carico del Consorzio Industriale di Matera che pure ha ricevuto le risorse finanziarie necessarie dalla Regione da un paio di anni, per il riconoscimento ufficiale ad aeroporto regionale, il rinnovo dell’affidamento in concessione della struttura ed altri adempimenti tecnico-amministrativi. Come si ricorderà il recente tentativo del sindaco di Pisticci Verri di mettere intorno ad un tavolo Consorzio Asi Matera, Regione e Winfly società di gestione, è andato “buca” per assenza ingiustificata del Consorzio e del Presidente Pittella (non dell’assessore Benedetto) e per riannodare le fila del confronto si attende una nuova autorevole mediazione istituzionale. Si è anche in attesa di verificare quali risorse aggiuntive reali per Pisticci contiene il Collegato alla Legge di Bilancio della Regione per il 2017 che a giorni sarà pubblicato sul Bur.
Per le infrastrutture legate al turismo del 2019 tutta l’attenzione è concentrata sulla Matera-Ferrandina che però dovrebbe essere “pronta” per il 2021-2022 per collegare Matera a Roma in 3 ore e 40 minuti, con un investimento di 240 milioni di euro, mentre lo scalo della Valbasento può diventare operativo con una decina di milioni di euro e in pochissimo tempo per collegare Matera a Roma in poco più di un’ora (30 minuti solo di volo). Pista Mattei ha gia’ l’autorizzazione al trasporto pubblico passeggeri fino a 9 posti. Per collegare Matera a Roma si dovrà attendere il 2022 con il risultato che gli ambiziosi programmi di Matera 2019 quanto ai collegamenti veloci potranno contare solo sugli scali di Napoli e Bari fortemente congestionati. Infine i tempi previsti per l’aeroporto di Pontecagnano – di cui la Regione Basilicata è socia investendo nel capitale della società di gestione – non sono ancora definiti e comunque tra il 2018 e il 2019. Ma a breve la Regione sarà chiamata a mettere mano al portafoglio, in percentuale alle quote azionarie detenute, per ripianare il buco di bilancio accumulato per diversi milioni di euro della società di gestione dello scalo salernitano.