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Importante protocollo d’intesa sottoscritto tra il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Basilicata e la Cooperativa sociale Iskra


Il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Basilicata e la Cooperativa Sociale Iskra hanno sottoscritto nei giorni scorsi un inedito accordo per favorire iniziative comuni  a carattere regionale e locale che promuovano l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, garantiscano il coinvolgimento dei ragazzi e forniscano loro informazioni preventive  in merito a tematiche riguardanti la tutela e valorizzazione della propria persona, il rispetto del vivere insieme, la tolleranza e la legalità.

L’accordo, infine, prevede iniziative che promuovano la partecipazione diretta dei minori nella valutazione delle politiche poste in essere a loro tutela, promozione e protezione sul territorio locale, regionale e nazionale.

“Tale accordo – afferma il Garante – è stato stipulato sulla base degli specifici compiti attribuiti dalla legge istitutiva n. 18/2009, che prevede la diffusione della conoscenza dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza promuovendo, in collaborazione con i soggetti pubblici e privati che si occupano di persone di minore età, iniziative per la sensibilizzazione e la diffusione della cultura dell’Infanzia e dell’adolescenza, finalizzate al riconoscimento dei minorenni come soggetti titolari di diritti”.

“D’altro canto, – prosegue – la cooperativa sociale Iskra ha collaborato negli anni con istituzioni nazionali, enti locali,istituzioni scolastiche, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Save the Children, per promuovere l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, prestando particolare attenzione al principio generale dell’ascolto e la partecipazione dei bambini e degli adolescenti”.

“Il protocollo sottoscritto – conclude Giuliano – si presenta di forte attualità in un particolare momento in cui, sempre più frequentemente,  si colgono nelle comunità locali e nelle politiche nazionali segnali di intolleranza e chiusura rispetto alle diversità e alle fasce di popolazione più vulnerabili. Un modo per riaffermare da parte delle istituzioni e dei soggetti del terzo settore il proprio impegno contro ogni forma di discriminazione ed intolleranza”.

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