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Il sindaco di Viggiano Amedeo Cicala contro la trasmissione Nemo. Basta disinformazione su regione!


Il Sindaco di Viggiano (Pz) Amedeo Cicala, non ci sta a vedere la Basilicata screditata dai mass media nazionali e non solo sulle tematiche ambientali e del petrolio. In particolare, il primo cittadino se la prende con il programma di Raidue Nemo, accusato di fare pura disinformazione. In una lettera inviata a quotidiani e testate, Cicala spiega anche l’eventualità di azioni legali. Qui riportiamo la lettera integrale.

“Adesso basta. Da giorni sento parlare di un video che impazza sui social. Questo video riprende uno spezzone di una puntata del programma Nemo andato in onda su Rai Due (canale nazionale). Ho visto questo video e sono rimasto annichilito della facilità con cui si parla di petrolio in Basilicata e delle sue ricadute negative sul territorio. Su questo video si parla della morte di animali da allevamento avvenute in modo “strano”, di aziende agricole in rovina e di altre malattie. Io dico che sono troppi ormai i filmati e video che vanno in onda prima sulle reti televisive a carattere nazionale e poi su vari social che distruggono letteralmente la nostra terra, il suo buon nome e tante attività economiche, bruciando in pochi minuti importanti investimenti pubblici e privati. Per quanto ci sforziamo attraverso investimenti economici e professionali a valorizzare il nostro territorio puntando sui nostri prodotti, sulla nostra cultura, la nostra storia, i nostri splendidi paesaggi di punto in bianco arrivano ciclicamente vere e proprie”batoste mediatiche”. A questo punto mi domando a che serve lavorare tantoper far conoscere la Basilicata e le sue immense potenzialità? A cosa serve spendere risorse umane e economiche per una terra come la nostra che viene sfruttata, maltrattata e poi buttata come una carta straccia? Mi sono francamente rotto le scatole.

La Basilicata pretende e vuole rispetto. Proprio l’altra sera a Tramutola ad un incontro con i cittadini si discuteva di petrolio, salute e ambiente e in un mio intervento ho invitato i presenti a fare un uso attento di ciò che si scrive o si fa vedere sui social del proprio territorio, in quanto ciò che si pubblica può raggiungere potenzialmente ogni parte del mondo. La mia non è solo una presa di posizione e mi spiego meglio. Ormai sono un po’ di casi accaduti negli ultimi anni di persone che sono titolari di aziende agricole che hanno esternato a Programmi televisivi su scala nazionale situazioni di inquinamento e malattie di animali domestici additandole alle estrazioni petrolifere. La mia volontà è pertanto di chiedere nei prossimi giorni a chi di competenza pubblica di effettuare, ogni qualvolta vi sia una denuncia a mezzo organi di stampa e programmi tv a diffusione nazionale, le opportune verifiche e divulgare sempre attraverso mezzi di comunicazione a carattere nazionale i risultati. Basta con l’informazione che ha come compito principale insinuare il dubbio, come buttare il sassolino e nascondere la mano o peggio ancora trincerarsi dietro al principio del diritto di informazione.

Informazione vuol dire recepire fonti attendibili, dati certi, prove concrete, in particolare su temi che possono influire tantissimo sul futuro economico di una terra come la Basilicata e dei suoi abitanti. Pertanto se ciò che si dice in questi scoop giornalistici è vero dobbiamo essere tremendamente preoccupati per noi, per i nostri figli e per la nostra Basilicata ed intervenire immediatamente senza se e senza ma, con durezza e decisione. Se al contrario ciò che si dice in questi articoli giornalistici è falso si deve intervenire con altrettanta durezza e denunciare a chi di competenza casi di vera e propria disinformazione che creano danni enormi di immagine sia sul versante pubblico che delle attività private. È ora che la parte pubblica – nei suoi vari livelli da quello statale a quello comunale – intervenga e ogni volta in breve tempo dia risposte ai cittadini semplici, chiare e comprensibili. Tutto ciò al fine di far prendere a chi di competenza (compresi i Sindaci) il più possibile decisioni motivate e quindi utili per la collettività”.

FONTE: ASKANEWS

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