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Il santuario di S. Maria del Faragnito e la presenza dell’Ordine giovannita in Pietrafesa nei secoli XIV-XVIII


Il Santuario di Santa Maria del Faragnito nella storia devozionale satrianese e la presenza sul territorio dell’Ordine di Malta nei secoli XIV-XVIII nel saggio di Nicola Pascale.

Presentato nel teatro di Satriano di Lucania l’opera di Nicola Pascale Il Santuario di S. Maria del Faragnito e la presenza dell’Ordine Giovannita in Pietrafesa nei secoli XIV – XVIII, Edizioni VOLCEI, Buccino (SA).

L’Autore, studioso di storia e di letteratura, una volta in pensione, ha potuto completare questa preziosa opera che viene a colmare un vuoto nella storia della Regione e di Satriano di Lucania.

Essa è innanzi tutto un atto d’amore verso la comunità satrianese desiderosa di saperne di più sulla storia della sua straordinaria devozione per la Madonna ed è un omaggio al Sovrano Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta tra i cui possedimenti ricadeva il santuario.

Con una ricerca scrupolosa ed una verifica accurata delle fonti è riuscito con i pochi riferimenti ad elaborare una sintesi che ricostruisce la storia e l’architettura del santuario di S. Maria del Faragnito e ne precisa il ruolo nella storia devozionale del popolo satrianese.

E’ un volume elegante e ben curato, con numerose illustrazioni, un’appendice documentaria ed una ricca bibliografia.

Per rendere il contenuto gradevole e largamente accessibile, ed evitare di scontentare i ricercatori più esigenti, ha dosato con sapienza il linguaggio e l’ha integrato con un glossario di termini specifici e di toponimi.

Il testo è accompagnato da un segnalibro impreziosito da un pregevole ed affettuoso messaggio del sindaco di Satriano, ing. Vincenzo Pascale, il quale, a nome della cittadinanza, si è complimentato con l’Autore ed ha espresso l’auspicio che questa pubblicazione stimoli ad ulteriori approfondimenti.

Quanto al Sovrano Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme di Rodi e Di Malta, l’Autore ne ha tratteggiato con grande efficacia la storia e l’organizzazione in generale.

Egli ne ha ricordato la nascita nel secolo XI intorno ad un nucleo di edifici costruiti da mercanti amalfitani, la fondazione della confraternita religiosa denominata “Ordine Ospitaliero di S. Giovanni in Gerusalemme” e la trasformazione in organizzazione militare per dedicarsi, oltre che all’assistenza, anche alla difesa dei pellegrini.

Così il motto di questi religiosi guerrieri con la croce amalfitana, che ricorda le loro origini e rappresenta le otto beatitudini della fede, divenne difesa della fede e servizio ai poveri.

Ma, per quanto stimati e temuti per il loro valore, spesso dovettero ripiegare di fronte al numero soverchiante dei nemici e trasferire più volte la loro sede che rimase più a lungo a Rodi (1310-1522) ed a Malta (1530-1798).

Nel 1798 Napoleone Bonaparte mise fine al dominio dell’Ordine a Malta e sconvolse la sua organizzazione che nell’Occidente cristiano comprendeva otto province denominate lingue, in base alla lingua parlata, tra cui la lingua d’Italia costituita da sette priorati suddivisi in commende.

Nel 1834 la sede fu spostata definitivamente a Roma, si avviò la riorganizzazione e, da allora, l’Ordine tornò ad occuparsi di assistenza ospedaliera particolarmente intensa e preziosa durante le due guerre mondiali.

Sebbene privo di un suo territorio, oggi conserva la sua indipendenza ed è riconosciuto da 150 nazioni.

L’Autore si è soffermato sulla commenda di Buccino (SA) di cui faceva parte il territorio di Pietrafesa  che nel 1887 prese il nome di Satriano di Lucania.

Quella che emerge, anche dai documenti in appendice, è una lezione di amministrazione trasparente e virtuosa del territorio fondata sulla responsabilità e sulla verifica oggettiva  dell’attività svolta.

Nell’accettare le cariche ognuno era consapevole che periodicamente avrebbe dovuto rendere conto delle sue scelte in base a regole chiare e secondo una procedura rigorosa che non lasciava spazio a forme di autoreferenzialità e di relativismo.

Nicola Pascale, docente, pubblicista e dirigente di alto livello, si è speso con generosità su problematiche legate alla scuola, alla formazione dei giovani ed al mondo del lavoro.

Educatore di elevata sensibilità, ispirandosi ai valori cristiani, ha improntato la sua vita alla ricerca del meglio per il prossimo, valorizzando le istituzioni e le persone con cui ha operato.

I suoi meriti civili e professionali, sottolineati da prestigiosi riconoscimenti, vengono testimoniati quotidianamente dalla stima  e dall’affetto di quanti lo conoscono.

Auguri di un futuro operoso e ricco di pubblicazioni di successo.

Rocco Fellone

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