“Dal sopralluogo di questa mattina è emerso il rispetto da parte di Eni delle prescrizioni impartite dalla Regione Basilicata e dal Dipartimento Ambiente: i lavori di emungimento sono stati effettuati, le barriere con i piezometri sono state realizzate. Questo ci mette in tranquillità rispetto ad una contaminazione che si sta man mano riducendo”.
Lo ha detto questa mattina, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, a conclusione di un’ispezione nel Centro Olio di Viggiano, programmata per verificare la sicurezza dei processi produttivi e le azioni messe in campo dalla compagnia petrolifera Eni, per far fronte alla situazione di emergenza che si è creata in seguito all’episodio dello sversamento di greggio da un serbatoio.
Il governatore è arrivato poco dopo le 9 presso il fabbricato “Miraglia-Lapadula”, in contrada Guardemmauro tra Viggiano e Grumento Nova, nelle immediate vicinanze del Cova, la cui attività è stata sospesa lo scorso 15 aprile dalla giunta regionale, dopo l’accertamento della fuoriuscita di petrolio in una zona esterna. Ad accoglierlo, funzionari, dipendenti e personale di sicurezza della compagnia petrolifera. Tra i componenti della delegazione regionale, anche l’assessore all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, la dirigente generale Carmen Santoro, insieme a tecnici ed esperti del Dipartimento, di Ispra, Cnr e dell’Arpab. Intorno alle 10 – dopo lo svolgimento di alcune operazioni per garantire la sicurezza dei visitatori – la delegazione della Regione Basilicata si è avviata verso il Centro Olio, dove è iniziato il sopralluogo – durato un paio d’ore – delle diverse unità all’interno dell’impianto.
I tecnici della compagnia petrolifera hanno mostrato gli stati di avanzamento dei lavori di manutenzione e di adeguamento delle linee produttive, che stanno interessando in particolare la realizzazione di un doppio fondo nel serbatoio A. E’ stato illustrato inoltre il funzionamento della barriera idraulica lungo il perimetro Sud del Cova, funzionale alla riduzione della contaminazione. “Il nostro giudizio – ha aggiunto il governatore – è favorevole, rispetto ad un atteggiamento molto severo, che il Dipartimento Ambiente, la Regione Basilicata e l’Arpab hanno adottato. Registriamo anche che il lavoro messo in campo da Eni è stato puntuale e attento.
Abbiamo toccato con mano quello che accade nell’impianto, rilevando la disponibilità di Eni rispetto a quanto richiesto dalla Regione”. Dopo la parentesi “istituzionale” si è aperta una seconda fase, con le ispezioni accurate da parte dei tecnici del Dipartimento Ambiente, dell’Ispra, del Cnr e dell’Arpab programmate per tutta la giornata, secondo un piano di lavoro già predisposto e condiviso volto a dare le risposte tecniche necessarie.