Cronache

Il premier Conte ha dedicato un post alla poetessa dei bambini uccisa dal marito


Era una poetessa. Promuoveva la cultura sul suo territorio. Viveva in piccolo comune del potentino, Cersosimo, poco più di 600 anime sul Pollino, con la passione di chi vuole cambiare il mondo. L’omicidio di Angela Ferrara, 31 anni, è uno di quegli eventi che commuovono tutti. Il suo profilo Facebook in poche ore è stato coperto di messaggi di cordoglio, da tutta Italia.

Anche il premier Giuseppe Conte le ha dedicato un pensiero, con un post su Facebook. “Angela Ferrara non scriverà più racconti per bambini né poesie. Uno degli ultimi versi recitava: “Nuda margherita nell’assolato prato / preda sei dell’ossessione. / Ma se davvero m’ami, non raccogliermi”. Il marito non ha però ascoltato questa implorazione. Accecato dalla follia l’ha uccisa nei pressi della scuola dove aveva appena accompagnato il figlio e a sua volta si è tolto la vita. Il piccolo è entrato nel luogo dove si coltivano confronto e dialogo, dove si costruiscono percorsi di formazione culturale. Non aveva immaginato che non avrebbe più riabbracciato i suoi genitori.

“Proprio qualche giorno fa – scrive ancora il premier – ho inaugurato l’inizio del nuovo anno scolastico visitando due scuole, a San Severino Marche e a Palermo, nel quartiere Brancaccio. Ho auspicato che la scuola possa costituire un luogo di crescita personale e culturale, un luogo di confronto dove coltivare il valore del rispetto dell’altro e creare le premesse per vivere in un Paese migliore. Un Paese dove le donne vengano rispettate. Un impegno – conclude Conte – che come uomo e come presidente del Consiglio intendo portare avanti”.

Nei post di Angela Ferrara si legge la vita di una donna raffinata e appassionata, amante della cultura, quella alta. Uno dei suoi ultimi post racconta di una manifestazione

“I fuochi accesi, un tempo, indicavano quanta popolazione risiedeva in un luogo”, scriveva l’8 agosto, postando un video dove si alternano danze a letture. “Ieri sera le fiammelle accese erano quelle di chi si è messo a scavare, andando alla ricerca delle proprie origini. Anime vive, sostenute da quel fuoco interiore che riscalda e dà luce al nostro paese. Il fuoco vivo dei ragazzi, ma anche quello dei tanti anziani che, pur non avendo potuto raggiungere a piedi la nostra altura, hanno alimentato con ricordi e preghiere. Una serata singolare, fatta di canti, danze, poesie e stelle.. dentro a quel fuoco lucano che i Greci guardavano con Meraviglia e da cui si tenevano alla larga.. Quel fuoco era la nostra difesa! Difendiamo la nostra storia, ridando luce all’Acropoli, che da millenni aspetta il nostro ritorno…”.

Il video è musicato e cantato da lei, che canta la meraviglia di quella serata. In quella tragica del 15 settembre invece è stata uccisa dal marito, Vincenzo Valenti, 41 anni, che voleva lasciare. Secondo una prima ricostruzione dei fatti la Angela, assieme alla madre, aveva appena accompagnato il figlio, che frequenta le elementari, a scuola quando sarebbe stata avvicinata dal marito, che avrebbe sparato uccidendola e ferendo anche la suocera. L’uomo, guardia giurata, successivamente si è recato verso la propria abitazione dove si è suicidato utilizzando l’arma in dotazione. Tutto era avvenuto a poche decine di metri dalla scuola elementare nella quale era appena entrato il figlio della coppia, un bambino di 7 anni.

“Ho le lacrime agli occhi. Non meritavi tutto questo. Il tuo bambino non meritava tutto questo. È un dolore atroce. Assurdo. Veglia adesso sul tuo piccolino, sulla tua famiglia e su tutte noi donne. Riposa in pace”, scrive Mimma, ribadendo il concetto che sembra trasparire in tutti i messaggi. I suoi video su Youtube sono tutte poesie che inneggiano alla vita, cantate da lei e da sua madre. Nei post che Facebook permette di vedere si legge il suo impegno per il suo paese. Commentando la notte dell’8 agosto, un suo amico scrive: “Bellissima serata. Tutti assieme dobbiamo fare in modo che l’acropoli di Cersosimo diventi Parco Archeologico”. E Angela risponde: “Grazie Ulderico ! Se tutti a Cersosimo avessimo un senso di appartenenza forte almeno quanto la tua dedizione al paese, si farebbero passi da gigante… ma piano piano riusciremo a realizzare questo progetto”. E poi un sorriso, di fiducia, nel futuro e nel prossimo.

Il quel post chiude così: “I fuochi sono stati accesi… ora sta a noi tutti il compito di mantenerli vivi!”. La speranza di tutti è che qualcuno, a Cersosimo, continui il suo progetto, realizzi il suo sogno, tenga acceso il suo fuoco.

FONTE: AGI.IT

Articoli correlati

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com