Società e Cultura

“Il giorno delle nuvole”, presentato il libro sullo spopolamento dei borghi di Dino De Angelis


Sala gremita ieri sera 31 gennaio presso la Bibliomediateca di Viggiano per lo spettacolo di narrazione video-musicale del libro “Il giorno delle nuvole“, a cura dell’autore Dino De Angelis, iniziativa organizzata dalla Libreria Fataghiò & Marpidò di Villa D’Agri, nell’ambito del calendario degli incontri dell’Unitre di Viggiano.

Il libro che ha la struttura di un romanzo in realtà affronta un tema molto sentito e vissuto nei nostri piccoli centri, quello dello spopolamento.

Per ragioni di sicurezza un intero borgo deve essere sgombrato diventando una ghost town abbandonata: una notizia agghiacciante per gli abitanti, sradicati dalle proprie case, dalle proprie vite per essere trapiantati altrove. Eppure c’è chi invece resiste a questo esodo: un ragazzo decide di rimanere e diventa l’unico abitante del borgo.

Il libro è infatti anche la celebrazione della resilienza come attaccamento alle proprie radici, nonostante le difficoltà e le avversità, al proprio modo di essere, a valori come il silenzio, l’attesa e l’onestà, valori che attecchiscono naturalmente nei piccoli borghi dove ci si conosce tutti.

Ma i borghi abbandonati sono avvolti da un fascino particolare, diventano luoghi surreali abitati da echi lontani, da voci passate dentro mura antiche e per questo possono diventare una risorsa!

L’esodo dalle aree interne caratterizzate da elementi comuni come la scarsità dei servizi (soprattutto sanitari), la mancanza di infrastrutture, la crescente emorraggia dei giovani che recidono in maniera definitiva i legami con il proprio territorio, l’incapacità di esprimere i propri bisogni e di rivendicare diritti, a favore dei centri cittadini è ormai inarrestabile:  secondo un’indagine di Legambiente sono circa 1650 i Comuni italiani con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti a rischio spopolamento.

Tuttavia come attestato dalla documentazione video mostrata nel corso dell’incontro a cura dell’autore, non mancano esempi virtuosi di Comuni che hanno fatto dei luoghi abbandonati la propria risorsa proponendo un vero e proprio riuso dei luoghi.

Roscigno Vecchia in Campania, ormai vissuta  da un unico abitante, Giuseppe Spagnuolo che ha ispirato la storia del romanzo, ormai meta di turisti e curiosi ai quali Giuseppe dispensa aneddoti e racconti di vita vissuta nei vicoli e nelle case del borgo disabitato; Bussana Vecchia, una frazione di Sanremo un borgo medievale dove l’arte si respira ad ogni angolo e nota per ospitare una nutrita comunità di artisti che ha popolato il borgo di atelier e botteghe artigianali; borgo Cardigliano in provincia di Lecce, trasformato in una Spa; Campomaggiore Vecchia interessata da una incisiva azione di riqualificazione del borgo e tanti altri sono gli esempi concreti di un ritrovato interesse nei confronti dei piccoli centri che potrebbe anche costituire volano per il decollo di un’economia e di occasioni di lavoro e di coinvolgimento per i giovani.

Ma l’esempio più lampante è senz’altro offerto da Matera, capitale europea della cultura, città i cui Sassi una volta considerati  vergogna nazionale, sono diventati patrimonio dell’Unesco e vera risorsa turistica e lustro per l’intera Basilicata!

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