“L’uso esteso di mascherine da parte di persone sane nell’ambiente della comunità non è supportato da prove e comporta incertezze e rischi. Non esistono al momento evidenze secondo cui indossare una mascherina (sia medica che di altro tipo) da parte di tutta la comunità possa impedire la trasmissione di infezione da virus respiratori, incluso Covid-19″. Lo ribadisce l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un nuovo documento con linee guida dedicate alle mascherine.
“Proteggono gli altri, non chi le porta”
Il professor David Heymann, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, che ha presieduto il gruppo di consulenza scientifica e tecnica dell’OMS per i rischi infettivi, ha affermato che, a meno che le persone non lavorino in ambito sanitario, le maschere sono “solo per la protezione degli altri, non per la protezione di sé stessi”.
“Indossare una mascherina – evidenzia l’Oms, riprendendo quanto già affermato ieri dal Dg Tedros Adhanom Ghebreyesus – è una delle misure di prevenzione che può limitare la diffusione di alcune malattie virali respiratorie, tra cui Covid-19”, in funzione dalla seppure limitata percentuale di contagi che avviene da persone asintomatiche. Tuttavia, la maggioranza delle infezioni avviene da casi positivi sintomatici confermati in laboratorio, ricorda l’Oms, per cui “questa misura da sola non è sufficiente a fornire un livello adeguato di protezione: sia nel caso si usino o meno le mascherine, occorre rispettare al massimo le regole di dell’igiene delle mani e di distanziamento fisico. Gli studi sierologici determineranno la vera entità delle infezioni asintomatiche”.
Chi deve indossare le mascherine, secondo l’OMS
Secondo i consigli aggiornati dell’OMS, le persone con sintomi di coronavirus dovrebbero indossare una maschera, autoisolarsi e consultare un medico non appena iniziano a sentirsi male, mentre coloro che si prendono cura di loro dovrebbero indossare una maschera quando si trovano nella stessa stanza.
«Gli operatori sanitari, oltre alle maschere, devono indossare anche visiere per proteggere gli occhi», come, ricordiamo, avviene in alcuni ospedali di eccellenza come il Cotugno.
L’OMS e le raccomandazioni delle autorità nazionali e regionali
Infine il consiglio Oms per tutti rimane così sintetizzato: «L’OMS sottolinea che è fondamentale dare la priorità alle mascherine e respiratori medici per gli operatori sanitari. L’uso di mascherine realizzate con altri materiali (ad esempio in tessuto) in ambito comunitario non è stato valutato bene. Non ci sono prove attuali per fare una raccomandazione a favore o contro il loro uso in questa situazione. L’OMS sta collaborando con partner di ricerca e sviluppo per comprendere meglio l’efficacia e l’efficienza delle mascherine non mediche. L’OMS sta inoltre incoraggiando fortemente i paesi che emettono raccomandazioni per l’uso di mascherine nelle persone sane nella comunità a condurre ricerche su questo argomento. L’OMS aggiornerà la sua guida quando saranno disponibili nuove prove».
Contrarietà in Italia
«Organizzazione mondiale della sanità sempre più deludente. Mah», ha commentato su Twitter il virologo Roberto Burioni. In Italia da tempo buona parte della comunità scientifica si dice favorevole all’uso generalizzato di una mascherina, questo soprattutto nelle zone ad alta densità di popolazione e più colpite e per chi può essere asintomatico e deve recarsi al lavoro o in luoghi pubblici.
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