Sarà ancora un anno scolastico da “trasferimento di massa” al centro-nord per gli insegnanti lucani alle prese in queste ore con i disagi dovuti all’operazione supplenza via web. A sottolinearlo è la segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata evidenziando che le cattedre da coprire con nuove nomine in Basilicata sono appena 45 per le scuole di primo grado e 29 per gli istituti di secondo grado. Come è accaduto già da qualche anno ai nostri docenti – è scritto nella nota – non c’è altra scelta “obbligata” di quella di cercare cattedra o supplenza lontano da casa anche più di 700 km con tutto ciò che comporta soprattutto per le mamme-insegnanti. Intanto – segnala IdV – in queste ore, centinaia di potenziali supplenti stanno tentando di inserire la loro scelta sulle 10 o 20 scuole dove svolgere qualche supplenza nel prossimo triennio: il 2017/2019.
Ma il sistema, come segnalano i diretti interessati e i sindacati, è “perennemente inceppato”. I docenti precari stanno incontrando mille difficoltà a portare a termine un’operazione che richiederebbe qualche minuto. La risposta più frequente che dà il sito Istanzeonline del Miur in queste ore è infatti la seguente: “Il sistema è momentaneamente non disponibile, riprovare più tardi”. Ciò avviene perché il sistema ministeriale, a causa dell’enorme numero di accessi contemporanei – si parla di oltre 700mila – va spesso in default e i precari, di conseguenza, sono preoccupatissimi di non potere completare la procedura. Da questa domanda, infatti, dipende il futuro lavorativo alcune migliaia di docenti a tempo determinato che, per via delle graduatorie provinciali quasi vuote in molte province, vedono crescere le possibilità di qualche buona supplenza a partire da settembre. Ma prima occorre completare l’iter burocratico per l’inserimento in graduatoria.
Nel sollecitare interventi del Miur e delle strutture locali del Miur per sbloccare la situazione, IdV riferisce che la maggiore disponibilità di posti è concentrata nelle regioni del Centro-Nord: le regioni con un maggior numero di cattedre disponibili sono la Lombardia, il Piemonte, Emilia Romagna e il Lazio per la scuola secondaria. Per la scuola primaria, le medesime regioni escluso il Lazio. Tutto ciò mentre in Basilicata il 49% dei docenti è over 54 e il divario generazionale è destinato ad aumentare rinviando ancora l’immissione a scuola di neo laureati o comunque giovani laureati. Anche il Governo Regionale dovrebbe in proposito avviare una sua autonoma iniziativa per mettere freno alla perdita di energie intellettuali che si sommano a quelle dei giovani in fuga.