Società e CulturaPrimo Piano

Guardia Perticara è in lizza per la gara dei Borghi più belli d’Italia

La Grande sfida, una delle competizioni più belle d’Italia condotta da Camila Raznovich e Philippe Daverio.


Guardia Perticara è in lizza per la gara dei Borghi più belli d’Italia. Un paesello, un Borgo appunto, che con circa seicento anime in un lembo sperduto della Basilicata essa stessa sperduta in un mezzogiorno che parla calabrese e pugliese, si espone sul canale Nazionale per disputare una partita di visibilità importantissima. E’ di pochi giorni fa il convegno su Adriano Olivetti e sul viaggio degli urbanisti mandati in questo paese per studiare momenti di rilancio e di riscatto e di affrancazione da una miseria ancora troppo vicino al mondo borbonico e vittima di un disinteresse statale racchiuso dentro un gestione burocratica del periodo fascista. Una vergogna come i Sassi di Matera, risultò agli occhi degli esploratori accorsi per studiarne lo stato, le cause e la cura per riportalo ai minimi inderogabili di dignità civile.

Guardia Perticara non ha cattedrali di fama internazionale, né musei di grido né tampoco luoghi dove si sono svolte battaglie di condottieri studiati sui libri di storia e men che meno poeti di grido.

Guardia Perticara non è nemmeno il centro petrolifero più importante di Basilicata benché si espone più degli altri all’indotto dell’industria estrattiva. Guardia Perticara è solo il paese delle Case in pietra.

Qui il turista, il visitatore non troverà affreschi o sculture storiche. Qui il Turista o il visitatore troverà una tranquillità che posa su una ricchezza del sottosuolo che si chiama Enotria, qui il turista ed il visitatore troverà una tranquillità che nasce da una sciagura che si chiama terremoto; quella sciagura che arrivò in un momento in cui qui erano cambiate alcune cose. A giugno 1980 si era votato un nuovo consiglio Comunale con un Sindaco giovane, di sinistra ed entusiasta. A novembre del 1980 consegue la laurea in architettura un giovane Guardiese e sempre a novembre, il ventitré, il terremoto con epicentro in Irpinia scuote le case vecchie e malandate. Da qui inizia la rinascita, a torto o a ragione, di questo paesello. Si studia una strategia d’attacco, si chiamano i giovani professionisti che orbitano intorno al Partito di riferimento del neo sindaco, si decide di inseguire un sogno complessivo di recuperare il paese non solo dal punto di vista statico ma anche e soprattutto dal punto di vista funzionale, recuperandone le condizioni di abitabilità e così si inizia un sogno che diventa realtà. Non sempre si è riusciti nell’intento, ancora ci sono cose che non è facile condividere nella struttura e nell’impostazione; ma il calcolo va fatto sul risultato complessivo che c’è ed oggi ci consente di gareggiare per un ambito premio. Chissà se a latere vi fosse stato anche un consuntivo più florido dal punto di vista della crescita occupazionale derivante dalla mole di soldi arrivati per la ricostruzione, chissà se vi fosse un assetto imprenditoriale solido costruitosi sul grande cantiere post terremoto, chissà! Ma siccome in questi luoghi sperduti, come riportava una voce fuori campo in un servizio Rai sul grande cantiere della diga del Pertusillo, “i risultati occupazionali di un cantiere dalle dimensioni sproporzionate escono dai limiti del confronto e diventano consuntivo”, oggi abbiamo sotto gli occhi un Borgo capace di gareggiare con altri che fanno invidia ed incutono timore reverenziale solo a sentirne il nome.

E dunque l’auspicio è che il pubblico premi un sforzo capace di rivoltare la storia di un paesello come Guardia Perticara, piuttosto che l’eredità di paesi che hanno ricevuto in dote una storia nobile. Qui la storia l’ha costruita l’uomo e l’esempio è quello del lavoro ben fatto, e qui deve venire il visitatore attento per studiarne le modalità, gli errori, gli umori di un metodo che qualunque sia il punto di osservazione oggi risulta essere virtuoso. E, consentitemelo, io i nomi li faccio: Il Sindaco che innescò la scintilla era Rocco Grezzi, eletto il 14 giugno 1980. L’opera è stata seguita e ripescata dopo le indagini della commissione Scalfaro sui fondi per l’Irpinia, da Antonietta Melfi, Sindaca dal maggio 1992 e fino al 14 giugno 2004 che si sobbarcò non pochi viaggi a Roma a discutere ed a far capire il perché qui servissero tanti miliardi di Lire. Al Sindaco Massimo Caporeale, Sindaco dal 14 Giugno 2004 che ha saputo mettere a sistema il Paese iniziando una serie di azioni, come l’iscrizione al Club dei Borghi più belli d’Italia e a quello del Touring Club per la Bandiera Arancione, al recupero ed al lancio, con spettacoli e mostre delle bellezze archeologiche. E poi all’Arch. Vito Balzano (Laureatosi pochi giorni prima del terremoto del 23 novembre 1980) che insieme al suo collega Antonio Loria, ha seguito con puntiglio, talvolta non condivisibile per il troppo rigore, l’opera che oggi ci consente di stare a pieno titolo in una gara di così alto prestigio. Ed al Sindaco Angelo Mastronardi che dal 14 giugno 2014 ha iniziato una frenetica attività di promozione con manifestazioni culturali di ogni specie, per promuovere il paese e per farlo stare sempre in auge sulla riga della visibilità e della promozione; patrocinando e promuovendo iniziative di alto profilo culturale ed artistico come mostre, convegni di genere scientifico e culturale che talvolta lasciano impallidire i centri cittadini di più alto rango demografico e culturale.

E’ proprio vero: “sono sempre i sogni a dare forma al mondo”, e Guardia Perticara sta vivendo un sogno ad occhi aperti.

Gianfranco Massaro – Agos

Articoli correlati

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com