La Basilicata e la Val d’Agri meritano rispetto.
Non possiamo accettare l’arroganza e la sufficienza con cui il presidente del consiglio Gentiloni e l’amministratore delegato di Eni Descalzi hanno commentato la grave situazione dello sversamento di petrolio avvenuto nei terreni intorno al Cova di Viggiano.
Sentir dire ad un capo di governo che il disastro in corso in Val d’Agri è “una polemica qualunque, per la quale c’è qualche critica, spesso frutto di provincialismo che ogni tanto attraversa il nostro Paese”, è qualcosa di vergognoso che denota come la Basilicata e i lucani sono considerati nei palazzi del potere romano.
Ancora peggiori le ennesime falsità raccontate dall’ad di Eni Descalzi: “Veniamo criminalizzati perchè abbiamo sottostimato la comunicazione. Rispetto all’incidenza dei tumori in Basilicata si tratta di fake news, il Pertusillo o l’Agri non sono stati inquinati da noi”.
Insomma una narrazione dei fatti faziosa, superficiale e unilaterale.
Gentiloni ha probabilmente dimenticato che il suo compagno di partito Pittella ha chiuso il Cova di Viggiano e ha diffidato l’Eni e che ci sono in corso un paio di inchieste penali della magistratura. Quindi non si tratta di provincialismo o di qualche polemica locale ma ci sono fatti reali e circonstanziati.
Descalzi, con il suo solito atteggiamento spocchioso e vittimistico ha parlato a vanvera e gli è sfuggito di dire che lui stesso, pochi giorni fa, ha dichiarato che dal Cova sono fuoriuscite 400 tonnellate di greggio; che l’Eni da parecchie settimane sta utilizzando centinaia di autobotti per emungere il petrolio sversato nei terreni a valle del centro oli; che l’Arpab ha ufficializzato che nelle falde acquifere della Val d’Agri è stato trovato petrolio che rischia di raggiungere il fiume Agri e la diga del Pertusillo. Poi, rispetto alle fake news sull’incidenza dei tumori, è noto a tutti che Descalzi ha fatto riferimento a dati vecchi e parziali.
Il disastro petrolio in Val d’Agri non può essere liquidato così.
I lucani non possono essere offesi e sbeffeggiati in questo modo.
Se in Basilicata ci fosse un presidente della Regione serio e autorevole dovrebbe aver già chiesto a Gentiloni di scusarsi con i lucani per quello che ha detto e a Descalzi di smentire le sue affermazioni (non va dimenticato che i pm di Milano hanno chiesto di processare Descalzi per corruzione, per una presunta tangente di un milione di dollari per le estrazioni petrolifere in Nigeria).
Invece, ancora una volta, Pittella, il Pd e i partiti di maggioranza faranno finta di niente e resteranno le menzogne fatte circolare ad arte per orientare l’opinione pubblica nazionale e regionale a favore delle estrazioni petrolifere.
PIERNICOLA PEDICINI – Eurodeputato del M5S